San Marino, conto Mazzini. Come nacque

Corriere Romagna San Marino:  Conto Mazzini, il libretto veniva da un’altra banca / Nacque con un trasferimento di fondi da un istituto bancario alla Bcs nel 2003

SAN MARINO. Conto Mazzini,
i soldi venivano da
un’altra banca. Fu con un
trasferimento di fondi da un
istituto bancario alla Banca
commerciale sammarinese
che alcuni funzionari della Bcs
aprirono, nel 2003, il libretto
intestato fittiziamente a
Giuseppe Mazzini e che, via
via nel tempo, fu man mano
rimpinzato e poi svuotato di 4
milioni e 700mila euro, fino
al 2010. La nascita dello strano
rapporto finanziario che
tenne legato a sé almeno cinque
politici sammarinesi oltre
che liberi professionisti e
noti imprenditori della zona
è chiarita nelle prime 40 facciate
dissecretate, solo piccola
parte rispetto alle oltre 700
di cui il fascicolo penale è
composto.

Dunque, il magistrato
Simon Luca Morsiani
ha già individuato la prima
fonte dalla quale i soldi partirono.

Anche i successivi
versamenti sul conto furono
tutti eseguiti tramite trasferimento
da altri libretti e bonifici
bancari.

E una volta
giunti sul conto Mazzini, che
fine facevano i soldi e come
uscivano? Sul conto, i soldi
arrivavano a tranche. E a
tranche uscivano. Ma se il
“benefattore” sembra essere
solo uno, a godere delle ricchezze
erano quasi una decina:
alla banca giungeva la
chiamata di chi gestiva la cifra,
per conto del fantomatico
Giuseppe Mazzini, che annunciava
l’arrivo allo sportello
di questo o quel politico.
Era direttamente allo sportello,
sotto gli occhi di tutti,
che i politici prendevano i
soldi. Grazie al visto apposto
all ’operazione dal funzionario
più alto in grado che aveva
ricevuto la telefonata del
“vice” di Mazzini. (…)

Quadro dei proprietari di Bcs. Vedi anche Bruscoli
e la galassia Bcs