San Marino. Ad ogni notizia di mafia un sussulto. Notizie come quella diffusa da IlSole24Ore che personaggi apicali della malavita impelagati nella indagine Aemilia vantano “amicizie nelle istituzioni sanmarinesi“, fanno tornare in mente quel terribile triste 21 settembre 2011
quando si apprese dal Il Mattino di Napoli dell’operazione Staffa. I sammarinesi scoprirono da una intercettazione quanto il fenomeno fosse già radicato: se l’affare “si inceppa per colpa mia… vengono fino a qua e mi sparano in
testa!!!.. ….se, si inceppa per colpa tua, vengono qua e ti sparano in
testa!!!!!”. Ancora nessun condannato. Come non sappiamo più nulla circa il ‘forno Vallefuoco‘ (con relativo appalto scolastico). Come non sappiamo più nulla di quel tizio che ha ottenuto una firma tenendo il recalcitrante per i piedi da una finestra del quarto o quinto piano dell’Admiral Point.
Eppure abbiamo forze dell’ordine di diverse tipologie. Perfino l’Interpol. Abbiamo l’UCVAE (Ufficio di Controllo e Vigilanza sulle
Attività Economiche), il CLO (Ufficio Centrale di Collegamento), l’Agenzia Investigativa Finanziaria, la Vigilanza di Banca Centrale.
Ebbene la Guardia di Finanza di Macerata scopre che un tizio, con amicizie in ambienti non certo tranquillizzanti, ha trasferito non molto fa milioni di euro in auto in soggetti finanziari sammarinesi quando gli stessi sammarinesi sono subissati di richieste sino al limite della vessazione per ritirare una raccomandata o pagare una bolletta.
Ancora non si ha certezza che soldi pubblici non siano finiti nelle tasche di quei di Mafia Capitale.