San Marino. Coronavirus Nessun decesso, venti nuovi contagiati

San Marino. Coronavirus Nessun decesso, venti nuovi contagiati

Nessun decesso, venti nuovi contagiati. “Finanziamenti sono certo che arriveranno”

Ciavatta: “Per famiglie reddito minimo di cittadinanza e interventi di ricapitalizzazione per imprese per rientrare nel mercato” 

E’ stata la dottoressa Stefania Stefanelli, nella quotidiana conferenza stampa, a fornire per conto del Gruppo di coordinamento per le emergenze sanitarie, l’aggiornamento dei dati sull’infezione da nuovo coronavirus COVID-19.

I casi complessivi rilevati ad oggi di persone positive al tampone sono n. 455 (conteggio dal 27 febbraio) e quello positivi in cura sono 356; i deceduti 39; i guariti 60 (+3). L’aggiornamento riferito alla giornata di ieri, 17 aprile evidenzia: 0 deceduti, 3 guariti e 20 nuovi positivi. Per questi ultimi, dal 7 aprile, con l’esecuzione di test sierologici e dei tamponi analizzati direttamente dal Laboratorio Analisi di San Marino è iniziata l’indagine specifica della ricerca del virus Sars Cov-2 nella rete dei contatti stretti delle persone già positive, anche su individui asintomatici. Risulta quindi da tali ambiti la quasi totalità dei nuovi casi positivi registrati da allora. Tra le persone positive, 18 sono ricoverate all’Ospedale di San Marino, di cui

• 4 in Rianimazione (1 femmina e 3 maschi);

• 14 nelle degenze di isolamento (7 femmine e 7 maschi). Sono invece 338 le persone in isolamento positive al tampone al proprio domicilio (184 femmine e 154 maschi). Dimessi dall’Ospedale per migliorate condizioni (clinicamente guariti) sono in totale 118.

Per quanto riguarda le quarantene sono

• 592 le quarantene domiciliari sui contatti stretti, di cui 526 laici, 59 sanitari, 7 Forze dell’Ordine

• 952 le quarantene terminate Totale quarantene attivate: 1.544. Il totale dei tamponi effettuati è di 1.682; 77 sono i tamponi refertati nella giornata di ieri. Successivamente alla dottoressa Stefanelli è intervenuto il Segretario alla Sanità Roberto Ciavatta, al quale abbiamo posto la stessa domanda fatta ieri al suo collega di governo Stefano Canti.

In merito alla ripartenza, è chiaro che serva una iniezione di liquidità. Ci sono difficoltà a reperire risorse? A chi ci si è rivolti. Che ruolo sta svolgendo Banca Centrale?

“Non è semplice trovare qualche centinaia di milioni di euro, del resto mi pare che negli ultimi dieci anni nessuno ci sia riuscito.  Ora siamo in una fase in cui 190 stati del mondo stanno cercando finanziamenti perché tutti colpiti, alcuni anche in maniera drammatica. E’ lo stesso problema degli approvvigionamenti, che nella polemica è sempre il governo a non essere in grado di garantirsi degli approvvigionamenti. Vero, verissimo. Non fosse altro che, però, tutti i paesi non riescono a garantirsi degli approvvigionamenti. A livello globale è la messa in discussione del sistema capitalistico e della globalizzazione. Oggi i paesi produttori non sono più in grado di esportare e quindi di fare arrivare merce.

Sui finanziamenti, una mia considerazione personale: arriveranno. Certo che i finanziamenti arriveranno. Non stiamo parlando di una donazione di 10mila euro, ma di qualche centinaio di milioni di euro e non è così semplice. Oltretutto mi preme rimarcare un elemento. Se oggi noi abbiamo la necessità di innesti di qualche centinaia di milioni di euro, è perché quando c’era la possibilità e non c’erano le pandemie, questi soldi sono stati buttati via. E’ perché abbiamo fatto, come sistema politico, saltare un sistema bancario senza necessità, senza bisogno e senza spiegazioni.

È perché c’è stato un attacco al sistema, ci sono indagini in corso, spesso proveniente anche dall’estero che ha prosciugato le casse di un intero paese. Questo l’abbiamo detto in campagna elettorale e lo abbiamo detto nel momento in cui abbiamo iniziato a governare. Quella era la situazione e a questa si aggiunge il coronavirus che ha reso indispensabile e urgentissimo l’approvvigionamento e il reperimento di finanziamenti che arriveranno, che sono certo che arriveranno.

Abbiamo contattato tutti i partner sia istituzionali, sia nazionali che possono avere della disponibilità e un interesse a investire a San Marino e a portare dei soldi a San Marino. Saremo assolutamente in grado di farli arrivare. Non sarà immediato. Dunque finché questi finanziamenti non arriveranno avremmo la necessità di chiedere dei sacrifici. E’ una fase ponte di emergenza che dobbiamo superare per essere traghettati nel momento in cui questi finanziamenti arriveranno. E non potrebbe essere diversamente. Se così non sarà, non avremo la possibilità di tenere in piedi un sistema di welfare che ha bisogno di grande immissioni di liquidità.”

La domanda era rivolta per capire se le aziende, che in questo momento stanno veramente soffrendo, potranno riaprire. “Da lunedì scorso siamo stati ininterrottamente in videoconferenza dalla mattina alle 9 fino all’una di notte. Ci siamo confrontati su ogni singolo provvedimento. Chi è a casa con un 30% di CIG è impossibilitato a fronteggiare i suoi bisogni quotidiani. Se ancora non è stato possibile pubblicare questo decreto e perché abbiamo sentito la necessità di farlo uscire solamente nel momento in cui ci fosse stato un accordo trasversale con sindacati e parti economiche. Stiamo ragionando su una sorta di reddito minimo provvisorio di cittadinanza legato alle situazioni di difficoltà, quindi una garanzia per le famiglie di avere un minimo stabilito per legge sul quale fare affidamento. Per le attività, invece, stiamo ragionando su una serie di interventi che hanno a che fare con le ricapitalizzazioni e con la possibilità di rientrare nel mercato. Lunedì la quadra definitiva, altrimenti noi dovremmo comunque promulgare questo decreto.”

 

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