San Marino. Covid, nessun decesso. “Nostro materiale sanitario requisito dalla Svizzera”

San Marino. Covid, nessun decesso. “Nostro materiale sanitario requisito dalla Svizzera”

Covid, nessun decesso. Ciavatta: “Nostro materiale sanitario requisito dalla Svizzera”

“Il dato positivo è che nella giornata di ieri non c’è stato nessun deceduto. I nuovi casi sono 21, ieri avevamo zero perché in attesa del risultato dei tamponi. Sono arrivati i 40 risultati e 21 sono positivi” Così l’esordio in conferenza stampa del direttore per l’Authority sanitaria, Gabriele Rinaldi. Poi i dati sull’infezione da nuovo coronavirus Covid-19: • n. 183 i casi positivi, di cui 65 ricoverati all’Ospedale di San Marino (12 in Rianimazione con sintomatologia severa, 4 femmine e 8 maschi, 53 nelle degenze di isolamento predisposte con sintomi moderati, 27 maschi e 26 femmine) e 118 in isolamento a domicilio (femmine 51, maschi 67) • n. 21 decessi • n. 4 guariti • n. 67 dimessi a domicilio per migliorate condizioni cliniche • n. 377 quarantene domiciliari sui contatti stretti compresa la rete familiare, amicale e personale sanitario (353 laici, 19 sanitari, 5 forze dell’ordine) • n. 528 quarantene terminate. Totale quarantene attivate: 905

Al termine della comunicazione dell’andamento giornaliero le consuete domande da parte dei giornalisti, formulate telematicamente. Fra queste quella del giornalista Mauro Torresi della RTV al dottor Gabriele Rinaldi, per avere contezza sulla disponibilità di posti letto, alla quale il direttore dell’Authority ha risposto sostenendo che “in questo momento non ci sono delle criticità sui posti letto, – invitando a guardare alcune immagini che vengono da fuori San Marino -. L’ospedale si sta comportando bene dal punto di vista strutturale e delle persone che ci lavorano. E’ evidente che gli eventuali aumenti, necessità sia di dotazione organica sia di dotazione strumentale, avranno necessità di avere risposte specifiche. Certo non abbiamo delle risorse infinite, però ancora non siamo a un rischio tale da dire, abbiamo finito le risorse. Ancora siamo in una situazione gestibile”

Poi qualche nostra domanda. Sulla edizione di ieri il quotidiano “la Repubblica” ha pubblicato un articolo nel quale sostiene che è in consegna alle strutture ospedaliere italiane “Rapid Test”, un kit il quale consente ai medici di conoscere in pochi minuti se vi è presenza di coronavirus in un paziente. E’ lo stesso kit di cui si doterà il nostro ospedale, la notizia che avrebbe voluto darci ieri, oppure si tratta di altro? “Ieri non ho letto la Repubblica quindi non so che cosa significhi questo Rapid Test. Nelle ultime due settimane ce ne sono stati proposti una ventina è tutto era più rapido di almeno due secondi del precedente. Non so se fa riferimento all’indagine virale, non so se fa riferimento agli anticorpi, non so se fa riferimento a un campione di sangue periferico, non so se fa riferimento a un campione capillare. Stiamo aspettando l’arrivo dei reagenti come abbiamo detto ieri per il dosaggio degli anticorpi e la data che avevamo concordato era fissata per domani (oggi, ndr) Entro due giorni, dopo aver stabilizzato i reagenti e implementato la tecnologia, dovremmo essere in grado di fare il test per gli anticorpi, cioè IgM (anticorpi che riconoscono il virus) e IgG (anticorpi che riconoscono le proteine virali). I tempi di refertazione sono effettivamente di alcuni minuti.”

Poi un’altra domanda. Caso assurdo in cui tutta una famiglia vi siano positivi asintomatici. Terminata la quarantena collettiva questi soggetti, tornando a frequentare la società, potrebbero diventare nuovi untori. Come sarà possibile limitare ulteriori ripartenze di focolai? “Abbiamo tanti problemi con la realtà. Se vogliamo fare un esercizio di scuola, facciamolo. Se invece dietro questa domanda c’è: dobbiamo fare il tampone a tutti gli asintomatici, la risposta è no. Dobbiamo fare il tampone a tutti coloro che sono stati a contatto con un paziente è che hanno dei sintomi, la risposta è sì.”

Di seguito è intervenuto il segretario alla Sanità, Roberto Ciavatta, il quale ha risposto alle tante domande a lui rivolte da amici e conoscenti:

“Ma come mai non facciamo a tutti il tampone, saremmo più sicuri se si facesse il tampone a tutti”. Ci sono tutte le valutazioni mediche che abbiamo detto in più occasioni. E’ inutile fare il tampone ad una persona che è asintomatica perché dovremmo rifarlo anche una settimana dopo, la settimana dopo ancora e tutte le volte finché ci sarà questo contagio. C’è però poi un’altra questione, non medica ma legata a questo strano periodo. In qualche occasione ho manifestato la mia disaffezione verso il modo in cui l’Europa ha gestito e sta gestendo questa situazione. Uno dei problemi che, non solo la Repubblica di San Marino ma anche l’Italia, hanno in questa fase è proprio la possibilità di approvvigionarsi dall’estero di materiali. Avevamo fatto un ordine, per il costo di 2 milioni, di mascherine FFP2, quelle indispensabili per i nostri infermieri, sono state requisite in un paese europeo dove sono atterrate e c’è stato bonificato l’importo che avevamo speso e quelle se le sono tenute loro.

Quindi il problema non è tanto quello di reperire i fornitori quanto quello di aprire canali che ci permettano di venire in possesso sul territorio italiano di questi materiali e dei dispositivi. Dunque ci sono anche problemi tecnici nell’ulteriore sviluppo di un ampliamento dei test e delle fasi di diagnostica che abbiamo messo in campo. Abbiamo effettuato ordinazioni per tempo di tutto ciò che ci era necessario. Ci auguriamo, come ha detto il dottor Rinaldi, che domani così come era nei piani, questi materiali arrivino perché oramai la Repubblica di San Marino la Repubblica Italiana devono augurarsi che le forniture reperite arrivino. Di fatto sono saltati i patti di Schengen […]

Non dico che vediamo la luce in fondo al tunnel ma quantomeno iniziamo a vedere degli indicatori che ci fanno pensare che misura che abbiamo attuato possano avere un effetto nel breve termine e questo rimane un aspicio e dall’altra parte rimane un grido che eleveremo, e abbiamo già elevato in ambito internazionale, rispetto a quanto sta succedendo in merito a questa situazione emergenziale…” “Il materiale a cui facevo riferimento, a titolo di esempio, è utilizzato dalla struttura sanitaria Svizzera che lo ha requisito e ce lo ha pagato, ridandoci indietro i soldi. Non solo mascherine ma anche attrezzature sanitarie”.

La stessa Svizzera incontrata dalla nostra diplomazia a fine febbraio. A confronto il ministro degli esteri Ignazio Cassis, il suo omologo Luca Beccari e i nostri Capi di Stato su intese bilaterali e scambiare informazioni sull’evoluzione dei rispettivi negoziati con l’Unione europea. In quella occasione vi era stata anche la conferma, da parte di Cassis, di una visita in Repubblica e di intervenire in qualità di oratore ufficiale in occasione dell’insediamento dei nuovi Capitani Reggenti il prossimo ottobre.

Questioni diplomatiche a parte, Ciavatta ha anche lamentato che “questo deriva da ordinanze emesse da ogni paese colpito da coronavirus, compresa la vicina Italia, che danno poteri ai commissari straordinari di requisizione di tutto il materiale che transita nei loro territori per via dell’emergenza. Quindi ogni paese sta pensando a se stesso e questo è veramente l’opposto di quello che la Repubblica di San Marino ha sempre fatto. Ma avremo modo, quando avremo superato questa situazione di rimarcarlo. Piuttosto che reagire faremo, ancora una volta, valere la nostra solidarietà.”

Infine la dottoressa Stefania Stefanelli la quale ha aggiunto “che stiamo trasformando la straordinarietà in ordinarietà”. e di come sia pienamente funzionante la struttura ospedaliera e di come il sistema sanitario, per effetto dell’emergenza, si sta rimodellando.

Ha tenuto a ricordare inoltre che “in questo momento di emergenza, disinformazione e una cattiva informazione, costituiscono il danno più grosso che può essere fatto”. In conclusione ha invitato tutti i sammarinesi ad essere “forti e coraggiosi”

 

 

Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy