L’Informazione di San Marino
Nessun partito o movimento di maggioranza e di opposizione chiede che sia reso pubblico l’atto di cessione di Euro Commercial Bank a Credito Industriale Sammarinese
Dopo il caso Bdt non si precisa più nemmeno l’ammontare dell’erogazione dello Stato quando si tratta di credito di imposta
Per Bcs-Asset Banca, l’ex direttore di Banca Centrale, aveva promesso di renderlo pubblico entro il giugno 2012
Marino Cecchetti
Scorrendo su questo giornale gli elenchi di chi ha concorso al formarsi del credito di imposta, si vede che i soldi versati dallo Stato a banche in difficoltà affinché ciascun cliente, depositante o investitore, potesse riavere il suo, invece sono stati utilizzati per chiudere i buchi di ‘prenditori’ più o meno introdotti nelle banche stesse. Ne sono responsabili i politici: non hanno costretto vigilanza di Banca Centrale ad eseguire i controlli di competenza.
Nessun partito o movimento di maggioranza e di opposizione ha preteso e pretende che sia reso pubblico l’atto di cessione di Euro Commercial Bank a Credito Industriale Sammarinese, nonostante che si dica da più parti che l’ammontare complessivo del relativo credito di imposta sarebbe – sorprendentemente – più che raddoppiato in pochi anni.
Come nessuno ha preteso e pretende che siano resi pubblici gli atti relativi alla cessione di Bcs (e relativa galassia di finanziarie) ad Asset Banca. A riprova di detto – obnubilamento? – dei politici si cita l’atto del 24 febbraio 2012. All’art.58 si legge che il notaio è autorizzato a non registrare la scrittura.
I vertici ed i singoli consiglieri di SSD, Rf, Civico 10, Pdcs, Psd, Ps, Rete, MdSi come possono accettare la non registrazione di una ‘scrittura’, in cui ci sono in ballo decine di milioni di euro di soldi pubblici? Perché nessuno ha fatto denuncia in tribunale? O mobilitato l’opinione pubblica? O presentato ricorso a un qualche organismo? O promosso una commissione d’inchiesta?
Gli immobili di Bcs sono passati ad Asset Banca previo assenso del Consiglio dei XII. Ebbene, i consiglieri presenti nel Consiglio dei XII si sono espressi (in veste di giudici) senza la possibilità di accedere all’atto di cessione di tali immobili perché a loro è stato espressamente vietato. È stato vietato, papale papale, dall’art. 35 del medesimo atto.
Un diktat dei firmatari dell’atto. Anche solo concepire una cosa del genere, è del tutto normale?
Il 24/2/2012 i firmatari hanno preso a modello l’atto di cessione di Banca del Titano del 25/10/2007? C’è da sospettarlo.
Per Bdt lo Stato ha speso 16 milioni di euro circa, ma nell’atto c’è scritto che non è creditore. Eppure il Presidente di Banca Centrale (Antonio Valentini) ha firmato ed il Comitato per il Credito ed il Risparmio (Stefano Macina, Fiorenzo Stolfi, Ivan Foschi, Tito Masi) ha avallato, di detta firma, l’urgenza. Sono stati questi gli inventori del credito di imposta, poi esploso negli importi come il caso Cis-Ecb dimostra.
Ancora una volta lo Stato paga e non è creditore?
Dopo il caso Bdt non si precisa più nemmeno l’ammontare dell’erogazione dello Stato quando si tratta di credito di imposta!
Per Bcs-Asset Banca, l’ex direttore di Banca Centrale, Mario Giannini, aveva promesso di renderlo pubblico, tale ammontare, entro il giugno 2012. Così “si potrà tirare una linea – disse – ossia vedere se sarà necessario, noi ci auguriamo che non sia necessario, un intervento dello Stato, per non ripetere situazioni del passato” .
Ebbene, non solo l’intervento dello Stato si è rivelato necessario: ancora oggi, 31 luglio 2017, non sappiamo né quanto lo Stato ha già pagato né quanto ancora dovrà pagare.
Grazie a questo giornale, almeno si comincia a conoscere chi – correttamente s’intende – ne ha beneficiato. La legge di Iro Belluzzi con tanto di progetto collegato, supportato da certe banche, non è riuscita a zittire tutta la informazione.