Giuseppe Maria Morganti di La Tribuna Sammarinese: Il Comitato per il Credito e il Risparmio ha individuato una soluzione per evitare scene di panico finanziario / Spalmate su almeno 50 filiali (di altre banche) le richieste dei depositanti che reclamano soldi dal Cs / Non è stato ancora definito chi dovrà intervenire invece per sanare il deficit finanziario, ma l’istituto pare comunque destinato a chiudere a meno che non riprenda vigore l’ipotesi delle ‘azioni in parcheggio’
Il Comitato
per il credito e risparmio, che oltre al governo riunisce anche Banca Centrale della Repubblica di San Marino e i principali esponenti del mondo bancario sammarinese, già lunedì mattina sarà in grado di dire ai depositanti che l’attività del Credito Sammarinese verrà trasferita “agli istituti di credito sammarinesi che ne danno la disponibilità”. Di fatto pare di intuire dalle parole del Segretario che la soluzione è stata individuata e saranno le banche sammarinesi ad assumersi l’onere, per lo meno operativo, di far fronte alle richieste dei clienti del Credito Sammarinese. Una decisione probabilmente intervenuta nella giornata di ieri dopo che lo stesso presidente dell’Abs, Paolo Fabbri, aveva espresso tutte le sue riserve sulla possibilità di un intervento del sistema bancario già pesantemente provato, indicando anche che i risparmiatori sarebbero stati comunque risarciti in ultima istanza dal fondo di tutela recentemente istituito. Il Segretario Valentini non ha detto se oltre all’onere operativo, già di per se scelta intelligente che distribuisce su circa 50 filiali presenti sul territorio la pressione che potrebbe esercitarsi giovedì mattina, le banche sono state chiamate anche a sostenere l’onere finanziario dell’operazione oppure il debito verrà spalmato diversamente magari con una fidejussione dello Stato sulle riserve di Banca Centrale. Sta di fatto però che tale soluzione stempererà il ‘panico finanziario’ ma non salverà il Credito Sammarinese e i posti di lavoro.
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