San Marino, Credito Sammarinese: Vendemini, per se’ il 10%

San Marino, Credito Sammarinese: Vendemini, per se’ il 10%

Anna De Martino di NQRimini  San Marino titola: Credito sammarinese, la decisione del Tribunale della Libertà: Lucio Amati resta in carcere / Vendemini prendeva per sé il 10% / Dalle intercettazioni emerge il compenso che il direttore aveva preteso sul milione e 300mila di Barbieri e sul fido concesso dalla banca

Dopo aver informato che restano in carcere Lucio Amati, Domenico Lubiana e il fratello Francesco Salvatore Lubiana – mentre torna in libertà il componente del collegio sindacale Massimiliano Sensi -, la De Martino scrive: dalle intercettazioni telefoniche emergono nuovi particolari proprio sulle ultime settimane di lavoro di Valter
Vendemini
, al Credito Sammarinese. In alcune conversazioni telefoniche, tra l’ex direttore generale e i fratelli Lubiana, emergerebbe infatti il compenso che Vendemini “esigeva” per se stesso, in presenza di intermediazioni bancarie. Sui  depositi del narcotrafficante Vincenzo
Barbieri
, Vendemini avrebbe ottenuto il 10 per cento sul totale del fido concesso sul deposito del valore di 1milione e 200mila euro.

I soldi di Barbieri arrivano al Credito Sammarinese in due tranche, il 28 dicembre 2010 e il 3 gennaio 2011. Versamenti regolari su un conto aperto in precedenza con le firme di Vendemini e Sandro Sapignoli, responsabile dell’adeguata verifica. Una volta versato il milione e 300mila euro, il danaro viene vincolato a certificato di deposito che servono di garanzia al prestito di 1milione e 200mila, che la banca eroga a Barbieri.

Il 17 gennaio del 2011, una settimana prima dell’arresto di Barbieri, Vendemini mette a conoscenza dei conti del calabrese e del relativo finanziamento da parte del Cs, il Cda del Credito sammarinese.

Il 30 gennaio il presidente della banca, Lucio Amati, blocca il finanziamento da un milione 200mila euro, tanto che il denaro non sarà mai nella disponibilità di Barbieri, il quale due mesi dopo viene assassinato a Vibo Valentia.

Dalle intercettazioni telefoniche in mano  alla procura di Catanzaro e al commissario della legge Rita Vannucci, emerge il modo di lavorare di Vendemini. Uno dei fratelli Lubiana al telefono con Macrì dice a proposito di Vendemini: “Questo si fa gli affari suoi, della banca non gliene frega niente“.

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