San Marino, Criminal Minds. Bianchini protetto da Gendarmeria e Governo

San Marino, Criminal Minds. Bianchini protetto da Gendarmeria e Governo

David Oddone, l’Informazione di San Marino: Giovagnoli: “Bianchini a San marino godeva della protezione di Gendarmeria e del Governo” / Il procuratore capo di Rimini: “Le autorità del Titano non garantiscono il rispetto di alcune norme. Si faccia come a Monaco”

Il procuratore capo di Rimini,
dottor Paolo Giovagnoli, ha rilasciato
al nostro giornale una
esclusiva intervista nella quale
ripercorre i principali fatti di cronaca
e i rapporti fra San Marino
e Italia.

Che cosa può dire invece rispetto
agli sviluppi dell’indagine
(Criminal Minds, ndr)?
Si parla di un possibile intreccio
fra compagnia delle opere,
massoneria, poteri forti romani
e chi più ne ha più ne metta…

“Non posso dirle praticamente
nulla. La Compagnia delle opere
francamente non la ho mai vista
entrare in questa indagine. Per
quanto riguarda il resto, si tratta
di voci che allo stato attuale non
trovano conferma nelle indagini.
E’ invece vero che c’è stato il sequestrato
di interessante materiale
che è oggetto di analisi. E tra
questo materiale emergono timbri
di enti pubblici molto in alto
e società private, trovati nella disponibilità
del Ricciardi. A cosa
servivano e se sono veri o falsi
ancora non lo sappiamo. Siamo
ancora all’inizio: pensi che il materiale
da San Marino è arrivato
solo due giorni fa ed in piccola
parte. Si tratta di una indagine
lunga”.

Esiste un coinvolgimento di politici
sammarinesi o italiani?

“Allo stato attuale no”.

[…]

Sta dicendo che se hai conoscenze
particolari a San Marino
diventi intoccabile?

“Per essere chiari ho come l’impressione
che una persona come
Bianchini godesse di ampie protezioni
politiche a San Marino
per operare come secondo l’accusa
operava. Ho la convinzione
altresì che godesse di una certa
protezione nell’ambiente della
gendarmeria e anche a livello di
governo. Ma non solo”.

A chi altri sta pensando?

“Diciamo che l’intervento a mezzo
stampa del vescovo Luigi Negri
a
sostegno di Bianchini mi
ha sorpreso. Devo però anche
constatare che la gente comune
spesso agisce in buona fede. Mi
spiego: noi come procura abbiamo
efficaci mezzi di indagine per
capire quello che comuni cittadini
non possono sapere. Voglio dire
che non è detto che il vescovo
fosse a conoscenza di quello che
stava facendo Bianchini quando
lo ha difeso”. 

[…]

Secondo lei potrebbe essere utile, come ha proposto qualche politico sammarinese, aprire i confini tra San Marino e Italia per particolari reati connessi alle mafie?

“Potrebbe essere utile, certo. Credo che non sia possibile pensare di duplicare a San Marino quegli strumenti che hanno a disposizione i grandi stati europei. Al contrario è importante creare un canale, con strumenti agili e codificati, che devono per forza di cose passare dalla modifica degli accordi fra Italia e San Marino.
La polizia sammarinese dovrebbe potersi avvalere di quella italiana per indagini di particolare importanza. Anche perché nella totalità dei casi, quei reati commessi a San Marino dove dietro si intravede la criminalità organizzata, non vengono commessi solo sul Titano, ma anche in Italia. Esiste dunque un interesse reciproco a intervenire”.

Ha in mente un particolare modello di riferimento?

“Penso all’esempio di Monaco che non ha questa apparente e totale indipendenza dalla Francia, come San Marino con l’Italia.
A Monaco l’ordine pubblico e la magistratura hanno rapporti strutturati con la Francia che presta al Principato la propria polizia per determinati periodi di tempo.
Polizia che di fatto resta francese.
Non voglio parlare di protettorato, ma San Marino non può essere considerato un grande Stato indipendente. Il Titano ha bisogno di sostegno sulla criminalità organizzata.

[…]

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