“Io domani sto in divisa, pero’ se vuoi eventualmente ci vediamo lassu'”. “Ahi, scusami se io mi sono
permesso di coinvolgerti ma…”. “Ho capito! Ti avevo detto di si'”.
Questo lo stralcio della conversazione tra l’ex
comandante della Gendarmeria, Achille
Zechini e Riccardo
Ricciardi, uno dei due guardaspalle, ora in carcere, ombra di Mario
Bianchini, imprenditore sammarinese coinvolto nell’operazione Criminal Minds.
Ne parla l’Agenzia Dire-Torre1
Secondo le Fiamme gialle riminesi l’ex comandante della Gendarmeria
“aggiornava in tempo reale Bianchini” sullo stato dell’indagine, una
condotta che se messa in atto in Italia prefigurerebbe alcuni reati, tra
cui l’abuso d’ufficio. Cosi’ l’ordinanza, rifacendosi a due telefonate
tra Zechini e Ricciardi, mette in luce “i legami assai stretti” tra i
due,
“sicuramente non condivisibili e non sempre chiari, in quanto il
primo riferisce notizie relative all’ufficio e ad indagini in corso al
secondo. Ma di cui non interessa in questa sede
procedere ad approfondimento non incidendo direttamente sulla condotta illecita in esame”.
Piu’ in la’ si legge poi il testo della telefonata del 21 giugno 2010 tra i due, in cui Ricciardi
fa
presente a Zechini degli interrogatori in corso alla Guardia di finanza
di Rimini” e del tentativo di creare un canale di dialogo con il
colonnello Gianfranco Lucignano.
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