San Marino. Criminalità organizzata: risposta a Interrogazione dei Consiglieri Cecchetti e Margiotta

San Marino. Criminalità organizzata: risposta a Interrogazione dei Consiglieri Cecchetti e Margiotta

Criminalità organizzata: risposta alla Interrogazione dei Consiglieri Indipendenti Cecchetti-Margiotta

Nel campo minato della criminalità organizzata non sono ammesse distrazioni: occorre rimanere vigili e occorre che lo Stato non abbassi mai la guardia. Per questo i Consiglieri Indipendenti Giovanna Cecchetti e Tony Margiotta, con riferimento all’articolo pubblicato dal quotidiano Repubblica.sm lo scorso 7 dicembre – nel quale si dava conto della maxi operazione contro il narcotraffico compiuta tra Italia, Belgio, Germania, Olanda, Colombia sfociata nell’arresto di 90 persone e dove le dichiarazioni del Sig. Luciano Camporesi chiamano pesantemente in ballo il Titano e i suoi passaporti, usati per evitare i controlli fiscali – hanno presentato una interrogazione di cui riportiamo di seguito la risposta.

Risposta Interrogazione presentata dai Consiglieri Giovanna Cecchetti e Tony Margiotta per chiarimenti – riguardo al presunto interesse di organizzazioni criminali di stampo mafioso per opportunità legate alla Repubblica di San Marino – a seguito delle deposizioni rese dal Sig. Luciano Camporesi e per venire a conoscenza delle intenzioni del Governo in merito. Depositata in data 11 dicembre 2018. Risposta di tipo orale.

Premesso che l’attenzione verso le infiltrazioni malavitose è una delle priorità di questo Governo e che abbiamo presente che un paese come san Marino per posizione geografica, per dimensioni, e per il momento socio economico che sta vivendo va considerato come un territorio appetibile per soggetti e organizzazioni criminali, voglio confermare l’impegno interno e negli organismi internazionali al fine di mettere in campo le risorse necessarie alla prevenzione e alla lotta alla criminalità organizzata che non deve vedere nessuno escluso. Infatti non solo lo Stato e le sue istituzioni debbono esserne coinvolte, ma ogni cittadino, ogni gruppo, sia esso politico, imprenditoriale o sociale deve sentirsi ingaggiato in una azione educativa e preventiva contro la invasione di criminali.

Oggi le organizzazioni che hanno finalità criminose hanno cambiato aspetto e modalità operative, sono divenute più raffinate nei modi, più invasive e agiscono proprio utilizzando, passatemi il termine meno armi da fuoco e più strumenti subdoli e attrattivi. Dobbiamo, quindi, essere preparati anche culturalmente alla difesa e parallelamente alla prevenzione. Le divisioni, le lotte di potere, il rincorrere solo sogni di ricchezza sono altrettanto pericolose quanto le difficoltà economiche e il disagio sociale.

Venendo ai quesiti posti dai Consiglieri Cecchetti e Margiotta in merito ai rapporti che il Sig. Luciano Camporesi ha, o ha avuto in passato, con la Repubblica di San Marino.
Da verifiche fatte con il corpo della Gendarmeria risulta che:

– Camporesi Luciano, nato il 10/07/1975, all’epoca residente a Bellaria Igea Marina (RN), il quale, nelle vesti di amministratore unico di una Srl di San Marino attualmente in liquidazione, con oggetto sociale “Ricerca e sviluppo, analisi, protezione, monitoraggio, consulenza, disegno, ideazione, organizzazione e impostazione, progettazione, programmazione, distribuzione, commercio, fornitura, intermediazione commerciale nel settore degli apparecchi elettrici, elettronici, elettromeccanici, elettrodomestici”, il 05/03/2009 è stato denunciato dalla brigata di Serravalle per appropriazione indebita di un’autovettura. Nel procedimento penale conseguente il Camporesi è stato condannato in data 26/01/2011 dal Tribunale di San Marino ai sensi dell’art. 197 C.P. alla pena di mesi 6 di prigionia ed alla multa a giorni pari ad Euro 800.

– Lo stesso Camporesi è stato amministratore unico di una ulteriore Srl fino al 2001 e socio della medesima sino al 2015, che ha per oggetto sociale “il commercio all’ingrosso di computer, apparecchiature informatiche periferiche e di software principalmente di altre apparecchiature elettroniche per telecomunicazioni e di altri componenti elettronici, di elettronica di consumo audio video limitatamente a sistemi di captazione occulta audio e video, come per esempio microspie analogiche UHF e VHF GSM ecc.. Commercio al dettaglio in forma esclusiva di e-commerce di apparecchiature e sistemi di sorveglianza e contro sorveglianza. Il tutto ad eccezione delle attività di vigilanza ed investigazioni riservate dalla legge”.

– La predetta società era emersa nel 2011 nel corso di accertamenti svolti dalla Polizia Giudiziaria della Gendarmeria, a seguito di istanza pervenuta da un Corpo di Polizia italiano, su un veicolo intestato ad una terza Srl con sede legale a Dogana, avente per oggetto sociale “Servizi globali e consulenza integrata agli operatori economici, marketing, attività promozionale e organizzativa. Intermediazione commerciale, gestione e noleggio di aeromobili, navi, imbarcazioni ed autoveicoli di ogni genere e parti relative. Manutenzione, assistenza portuale, aeroportuale e formazione del personale di settore. Attività di lavoro aereo e marittimo, compreso il trasporto di cose e/o persone in ogni forma, con mezzi propri e/o noleggiati da terzi, che attualmente è in liquidazione volontaria e che risultava aver detenuto, sino al 2009, il 15% del capitale sociale, della società di cui era amministratore il Camporesi.

 

– Si sottolinea che il Camporesi Luciano non risulta altrimenti censito negli archivi del Corpo della Gendarmeria e che il predetto non annovera pendenze penali presso il Tribunale.

Rispetto al quesito “se le Autorità sammarinesi hanno attivato con le Autorità italiane un confronto, in relazione allo svolgimento delle indagini, per capire se le dichiarazioni del Camporesi, rese alle autorità italiane, abbiano riscontro positivo”: Sempre dal Corpo della Gendarmeria risulta che:
– Appena appreso dalle fonti aperte che le indagini svolte dagli inquirenti italiani sul conto del Camporesi Luciano avevano evidenziato collegamenti con la repubblica di San Marino, l’Ufficio Centrale Nazionale – Interpol ha inoltrato specifica richiesta di informazioni all’omologo Ufficio italiano, dal quale tuttora si attendono gli eventuali riscontri.
– Nelle more, sono stati autonomamente avviati approfondimenti investigativi da parte del Reparto Operativo e di Polizia Giudiziaria della Gendarmeria volti a verificare, per quanto possibile, eventuali ulteriori interessi del Camporesi Luciano in San Marino, nonché le relazioni esistenti tra lo stesso ed i soci/amministratori della Srl coinvolta nell’indagine di cui al primo quesito.

Per quanto attiene agli ultimi due quesiti posti:

“Le azioni che il Governo vorrà intraprendere anche in collegamento con le Autorità Italiane, per capire se e come le associazioni mafiose siano all’interno del nostro territorio, e se collegate con il territorio circostante”.
“Quali azioni il Governo intende mettere in atto, o ha già messo in campo, per far luce sulla vicenda”.
Oltre a confermare quanto premesso, si conferma che il governo continuerà a monitorare la situazione attraverso il supporto e l’ausilio delle autorità competenti che già operano per il controllo del territorio.
Ricordando ad esempio che in virtù dell’Accordo tra il Congresso di Stato della Repubblica di San Marino e il Governo della repubblica Italiana sulla Cooperazione e la Prevenzione della Criminalità sottoscritto nel 2012, è stato più recentemente attivato in materia di criminalità un gruppo misto di lavoro tra i Corpi di Polizia sammarinesi e quelli della Provincia di Rimini, sotto la supervisione dei rispettivi Uffici Centrali Nazionali – Interpol.
Sono tuttora in corso contatti tra le parti al fine di dare ulteriore e più concreta efficacia al Gruppo di lavoro, individuando idonee forme e modi di collaborazione nel rispetto dell’Accordo e delle legislazioni nazionali.

 

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