San Marino. Cristo di Michelangelo, Cassazione ordina dissequestro. Antonio Fabbri

San Marino. Cristo di Michelangelo, Cassazione ordina dissequestro. Antonio Fabbri

Cristo di Michelangelo, Cassazione annulla l’ordinanza di confisca del PM di Rimini

La Corte ha depositato le motivazioni. Il crocifisso ligneo è ancora custodito sul Titano ed è in attesa di essere restituito al proprietario

Antonio Fabbri

L’odissea del cosiddetto Cristo di Michelangelo, potrebbe essere conclusa… forse. A dire la sua, questa volta, è la Corte di Cassazione italiana, terza sezione penale, con la sentenza numero 17814 del 2020 pubblicata lo scorso 10 giugno e relativa all’udienza celebratasi il 29 novembre 2019.

Era noto che a dicembre dello scorso anno fosse stata annullata l’ordinanza di confisca del Pm di Rimini, ma erano attese le motivazioni che, appunto, sono state depositate in questi giorni. Giova ricordare le peripezie di questa statuetta lignea di buona fattura, c’è chi sostiene pregevole, da taluni attribuita a Michelangelo Buonarroti stesso, da altri alla sua scuola, da altri ancora datata un secolo più tardi.

La statuetta arrivò sul Titano portata dall’ambasciatore Giacomo Maria Ugolini. Alla sua morte venne ereditata da Angelo Boccardelli, suo uomo di fiducia e beneficiario del testamento. La statuetta si trovava in una cassetta di sicurezza della EuroCommercialBank sul Titano. Nel frattempo Boccardelli venne incarcerato e condannato in primo grado, poi prosciolto in appello, nell’ambito di una indagine di ‘ndrangheta e riciclagigo. In funzione di inchieste legate a tali vicende, la procura di Torino chiese il sequestro della statuetta all’autorità giudiziaria del Titano che procedette e parallelamente aprì, anche a San Marino, un fascicolo per riciclaggio. La statuetta finì così nel caveau di Banca Centrale sotto sequestro, appunto. Le indagini della procura di Torino si trasferirono nel frattempo a Rimini per competenza territoriale e qui vennero archiviate. Anche quelle sul Titano videro l’archiviazione e il Commissario della legge Alberto Buriani dispose il dissequestro della statuetta, non escludendo che potesse essere 

 

oggetto di una esposizione in San Marino. La competenza per valutare una eventuale mostra sul Titano era della competente Commissione, che non decise in tal senso. La statuetta sarebbe quindi dovuta ritornare al proprietario, Angelo Boccardelli, che tramite il suo avvocato, Francesco Ciabattoni, aveva fatto sapere di volerla donare alla Chiesa di Ascoli Piceno per una esposizione permanente presso il Battistero della città. Tutto era pronto ed era stato interessato anche l’Ambasciatore d’Italia a San Marino, Guido Cerboni, per procedere, anche attraverso una cerimonia ufficiale, al trasferimento dell’opera da San Marino all’Italia.

Senonchè dalla procura di Rimini il Pm Davide Ercolani, a luglio dello scorso anno, ha chiesto nuovamente a San Marino il sequestro a fini di confisca del crocifisso ligneo, contestando un altro reato: esportazione abusiva di beni culturali. La rogatoria per il nuovo sequestro non fu però accolta dal Commissario della Legge Alberto Buriani, per assenza della reciprocità nel reato contestato. Arriviamo ad oggi, con la decisione della Cassazione che in un certo senso dà ragione alla scelta di San Marino che non ha proceduto ad un nuovo sequestro della statuetta. La sentenza della Terza Sezione, infatti, accoglie il ricorso di Boccardelli e annulla l’ordinanza impugnata di nuovo sequestro a fini di confisca della procura di Rimini.

Questo principalmente perché “In definitiva nulla è stato direttamente accertato, quanto al valore dell’opera ed all’eventuale rilevanza eccezionale dell’interesse artistico”, dice la Corte che, quindi, “annulla l’ordinanza impugnata e rinvia per nuovo esame al Tribunale di Rimini”.

Si vedrà se questo sarà l’ultimo atto del Calvario, è il caso di dirlo, del crocifisso ligneo ancora custodito sul Titano

Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy