San Marino, Cs. Fallimento annunciato, Rita Rocchetti, NQRimini San Marino

San Marino, Cs. Fallimento annunciato, Rita Rocchetti, NQRimini  San Marino

Rita Rocchetti di NQRimini San Marino: L’assemblea dei soci che doveva decidere il futuro della banca salta per mancanza di quorum / “Cs fallimento annunciato” / Il figlio Mario Amati: “Da 22 milioni passati a 40 milioni per la ricapitalizzazione”

Fumata nera per il Credito Sammarinese  commissariato dal luglio scorso per le note vicende che hanno portato in carcere il suo fondatore Lucio Amati, oggi agli arresti domiciliari. Convocata per ieri pomeriggio dal commissario  straordinario Nunziato Caliò, l’assemblea dei soci azionisti del Credito Sammarinese, non si è tenuta per il mancato raggiungimento del quorum necessario, pur essendo presente una parte importante dei soci. Per ovvi motivi Lucio Amati  non ha potuto prendere parte all’assemblea e nemmeno ha potuto inviare un suo rappresentante, in quanto la delega avrebbe dovuto avere l’autorizzazione della Procura di Catanzaro. Già nei giorni precedenti l’avvocato Maurizio Simoncini (in rappresentanza di Lucio Amati, che detiene il 30,10% delle quote) proprio per questo motivo, aveva chiesto di rinviare l’assemblea. Ma il commissario Caliò è andato avanti. A questo punto cosa succede? Quale sarà il destino della banca sammarinese? “Bisognerebbe chiederlo al commissario”, risponde non senza ironia il figlio di Lucio, Mario Amati che a sua volta è socio del Credito con il 20% delle quote. A suo parere gli elementi ci sono tutti per dire che il percorso della banca fondata dal padre è già stato tracciato. “I soci – afferma – il 22 giugno scorso avevano deliberato un aumento di capitale di 22 milioni di euro, somma sufficiente a coprire le perdite attese”. “Ma dopo due mesi – si scalda Mario Amati – da 22 milioni siamo passati a 40 milioni. Mi chiedo sulla base di quale documentazione si arrivi a questa cifra. E poi – osserva – questi sono gli esiti di due mesi di gestione commissariale, quasi un raddoppio delle perdite”. Insomma, sembra dire Mario Amati, tutto sembra congiurare contro il Credito Sammarinese, che al commissariamento si era anche opposto, impugnando il provvedimento di Banca Centrale. Adesso i tempi per la ricapitalizzazione sembrano davvero scaduti. Per mercoledì prossimo è previsto lo sblocco dei pagamenti, ma se i soldi non ci sono la liquidazione coatta amministrativa appare l’unica strada percorribile. “Sarebbe un danno gravissimo – commenta Amati – non solo per il Credito Sammarinese, ma per l’intero Paese”. Non è mai successo, infatti, che a San Marino sia fallita una banca, sarebbe la prima volta e in questo momento di fortissima pressione, dopo le ultime inchieste giudiziarie, sull’intero sistema ricadrebbe una tegola dagli effetti devastanti, non solo dal punto di vista dell’immagine, ma anche dal lato sostanziale

 

 


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