Rita Rocchetti di NQRimini San Marino: Ci sarebbe già un accordo di massima per evitare il tracollo dell’istituto della famiglia Amati / Quattro banche per salvare il Cs / Banca di San Marino, Asset, Bac e Cassa di Risparmio Ma anche lo Stato avrà un ruolo per garantire il credito
SAN MARINO – Panico scongiurato per i correntisti del Credito Sammarinese, che da tre mesi non hanno la disponibilità dei loro risparmi. Un quartetto di banche garantirà, da giovedì mattina, il rimborso integrale di tutti i depositi. “Posso assicurare – ha detto ieri sera il segretario alle Finanze Pasquale
Valentini, in una intervista rilasciata alla tv di Stato – che i depositi di tutti i clienti del Credito Sammarinese saranno tutelati. Un pool più largo di banche ha dato la sua disponibilità a farsi carico delle attività e passività dell’istituto. Naturalmente hanno chiesto garanzie allo Stato per quanto riguarda eventuali problematiche relative ai debiti”. Entro domani i conti dovrebbero già essere trasferiti su queste banche di cui Valentini non ha svelato i nomi, ma secondo alcune indiscrezioni oltre a Banca di San Marino, Banca Agricola Commerciale e Cassa di Risparmio dovrebbe entrare nel pool anche Asset Banca. Ci sarebbe già un accordo di massima. Ed anche lo Stato interverrebbe in questa corsa contro il tempo per evitare il default dell’istituto finito nella bufera, garantendo le banche “salvatrici” con un credito d’imposta. La questione verrà portata oggi all’attenzione del Congresso. Nessuna notizia ufficiale era arrivata fino a ieri sera dai componenti del Comitato
per il Credito e il Risparmio, dopo la riunione fiume che li ha tenuti impegnati per l’intera giornata, proprio nell’intento di mettere in sicurezza i capitali dei 3 mila correntisti dell’istituto, che secondo l’ultimo bilancio, ammontavano a 47 milioni a vista ed altri 40 impegnati in strumenti finanziari. Secondo voci bene informate sarebbero quindi 4 le banche (non più 3 come si era ventilato nei giorni scorsi) impegnate ad evitare la liquidazione coatta del Credito, il cui buco, peraltro, si starebbe assottigliando. Le perdite, infatti, secondo nuovi conteggi non ammonterebbero più a 40, ma a 30 milioni di euro.
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