La Tribuna Sammarinese: Dopo le dichiarazioni ufficiali sul caso del Credito Sammarinese, stanno per essere rese note ipotesi in controtendenza / La versione di Amati: la nostra banca vittima predestinata di Banca Centrale / Gli organi ispettivi erano da gennaio perfettamente a conoscenza del conto di Barbieri che la banca aveva di fatto congelato in attesa di provvedimenti da parte delle autorità
Per Mario Amati l’origine dei mali del suo istituto bancario risiede nell’arrivo del nuovo responsabile della vigilanza, Antonio Gumina che prese in mano la pratica già istruita dagli altri ispettori, costringendo il Credito Sammarinese a ricapitalizzare anche perdite che non erano di competenza del bilancio appena approvato. Fu quello il momento in cui la ricapitalizzazione richiesta da Banca Centrale (circa 8 milioni di euro) e che i soci erano sul punto di sottoscrivere divenne ben più onerosa e questo a soli pochi giorni dalla convocazione dell’assemblea fissata per il 30 maggio 2011. Ma i soci, sostiene Amati, si misero al lavoro ugualmente anche se la richiesta di intervento era da effettuarsi in tempi più rapidi da quelli ipotizzati in un primo momento.
Gli Amati erano però sereni perchè all’orizzonte si stava già profilando l’intervento di un investitore estero (brasiliano) che avrebbe consentito tranquillamente la ricapitalizzazione richiesta da Banca Centrale. Poi nella prima settimana di luglio accadde l’imprevedibile e il Credito fu primo oggetto di una dura perquisizione, quindi del commissariamento a causa di un conto corrente aperto a Vincenzo
Barbieri. Scattò l’accusa di riciclaggio anche se risulta non comprensibile come mai le banche dell’ hinterland bolognese che gestiscono, probabilmente tuttora, i capitali della famiglia Barbieri per milioni di euro che gli hanno consentito di acquistare un albergo e una villa, non siano state nè perquisite, nè denunciate di riciclaggio e ovviamente non sono commissariate.
Un caso, quello di Barbieri di cui le autorità ispettive sammarinesi erano state informate già da gennaio, non appena nel Credito Sammarinese ci si rese conto degli aspetti problematici che comportava la gestione del conto corrente di un simile personaggio.
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