San Marino. Csdl: “Aumenti annunciati (e poi sospesi) delle bollette: i motivi sono di carattere finanziario!”

San Marino. Csdl: “Aumenti annunciati (e poi sospesi) delle bollette: i motivi sono di carattere finanziario!”

“Sindacati e associazioni dei consumatori non sono stati convocati né prima e né dopo l’annuncio degli aumenti delle bollette e nemmeno dopo la momentanea retromarcia”.

Lo afferma la Confederazione sammarinese del lavoro, sottolineando in un comunicato, che “di fronte agli annunci del governo” riguardanti gli aumenti, poi sospesi, delle bollette, “l’Authority per l’Energia si è guardata bene dal prendere posizione e solo dopo una riunione con la maggioranza, la quale ha imposto il rinvio di questa decisione, ha ritenuto di dover precisare che la decisione finale spetta alla stessa Authority”.

A detta del sindacato sammarinese, “questo la dice lunga sulla reale autonomia di tale organismo”.

“Leggendo i resoconti delle audizioni in Commissione Finanze – rimarca la Csdl -, emerge che effettivamente questi aumenti non sarebbero dovuti a ragioni derivanti dal prezzo delle materie prime, perché negli ultimi mesi è calato di parecchio. Per il gas siamo passati dai 300 €/MWh di questa estate ai circa 100 €/MWh attuali. Ma gli annunciati aumenti derivano da motivi di carattere finanziario. Infatti, l’accordo stipulato con Enel, che stabilisce il prezzo del gas a un valore vantaggioso, pari a 43 euro €/MWh, prevede che il gas non lo fornisca direttamente l’Enel, ma occorre approvvigionarsene sul libero mercato, quindi a prezzi decisamente più alti”.

Per vendere il gas alla Repubblica di San Marino, “i fornitori pretendono delle fidejussioni bancarie per importi di decine di milioni di euro” ed “è stato precisato che non accettano le garanzie fornite dagli istituti di credito sammarinesi, ma solo quelle rilasciate da banche italiane”. I relativi costi “non sono noti, ma immaginiamo siano notevoli”.
Secondo la Csdl, “ancora più grave è il fatto che il nostro sistema bancario sia considerato inaffidabile e ciò comporta che tali costi non rimangano in territorio, ma vadano a beneficio di banche estere”.

L’accordo “prevede altresì che, qualora il prezzo di acquisto del gas sul mercato fosse più alto di 43 euro, successivamente Enel compensa i costi aggiuntivi”.
Quindi, “il problema finanziario deriva dal fatto che lo Stato deve anticipare un sacco di soldi per poi recuperarli in parte dopo, per cui il governo ha pensato bene di scaricare questo esborso direttamente sui cittadini e sulle imprese, annunciando prima il più che raddoppio delle tariffe, per poi sospendere tutto temporaneamente”.

E ancora: “Possibile che non si potesse discutere con le parti sociali su come far fronte a questa necessità di liquidità? La questione di metodo rimane, ed è più che mai una delle principali ragioni dello sciopero generale, la cui data verrà fissata non appena sarà noto l’ordine del giorno del Consiglio che inizia il 14 novembre”.

“Negli altri Paesi, chi più chi meno, di fronte a un’inflazione galoppante, sono stati messi in atto provvedimenti per aiutare le famiglie più in difficoltà – rincara la dose la Confederazione sammarinese del lavoro -. Da noi, invece, non se ne è parlato, anche perché a San Marino ancora non abbiamo gli strumenti, di cui altri Stati dispongono, per calibrare bene gli interventi. Rispetto all’Italia non abbiamo l’Isee: è imperdonabile che dopo tre anni di legislatura ancora non sia in cantiere, probabilmente perché si vuole mantenere il segreto sulle reali disponibilità economiche e patrimoniali dei cittadini. Ciò continua a favorire chi ha accumulato ricchezze in maniera poco limpida”.

Quelli sopra riportati “sono ulteriori argomenti affrontati nell’ultima puntata di ‘Csdl Informa, incluso un riferimento sulle recenti vicende giudiziarie, di cui verrà trasmessa una sintesi nei prossimi giorni”, dice infine la Csdl.

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