San Marino. Csdl: “È fuori luogo parlare del nuovo ospedale, se prima non c’è un progetto complessivo”

San Marino. Csdl: “È fuori luogo parlare del nuovo ospedale, se prima non c’è un progetto complessivo”

Csdl: “È fuori luogo parlare del nuovo ospedale, se prima non c’è un progetto complessivo”

Lo stato della sanità sammarinese è ancora uno dei temi più sentiti dai cittadini, che ogni giorno vivono sulla loro pelle le difficoltà di un settore che un tempo era un fiore all’occhiello dello stato sociale del nostro Paese. Nell’ultima puntata di “CSdL Informa” si sono soffermati sull’argomento il Segretario FUPS Elio Pozzi e il Segretario FUPI Antonio Bacciocchi, il quale ha fatto anche un riferimento al recente accordo per i dipendenti PA e AASLP firmato con il Governo. “Il responsabile dell’Authority Sanitaria – ha esordito Elio Pozzi – ha fatto 4 serate sui numeri della salute; è emerso che il numero dei medici presenti a San Marino è tra i più alti al mondo. Sono molti perché abbiamo un ospedale di Stato, nel quale sono presenti tutti i reparti ritenuti importanti con le relative strutture di organico; per quanto riguarda gli infermieri, la percentuale è allineata con la media europea. Molto diversa è invece la situazione della medicina di base. Facendo un raffronto con l’Italia, la media nazionale italiana è di 1.150 assisiti per ogni medico di condotta; naturalmente ci sono zone, anche vicino a noi, in cui il numero è più alto. A San Marino, invece, abbiamo 1.588 assistiti per ogni medico di base; ci sono anche medici con quasi 1.800 pazienti. Sono 30.182 gli assistiti a San Marino, suddivisi tra 19 medici di base; a Serravalle vi sono 7 condotte, 6 a Borgo Maggiore e altrettante a Murata. Le zone periferiche come Gualdicciolo, Chiesanuova, Fiorentino, Faetano, fanno riferimento sempre a queste condotte. I compiti dei medici di base sono molto importanti e diversificati; tra questi vi è anche quello di visitare i pazienti a casa, quando è necessario, ma è un impegno arduo per i medici che hanno un numero molto elevato di pazienti. Ultimamente è stata avanzata l’idea di smantellare la COT, però senza un progetto complessivo sulla medicina di base, non si può da un giorno all’altro cancellare questa struttura. Anche prima dell’introduzione della COT le comunicazioni con i centri per la salute non erano agevoli. La COT risponde a più telefonate, ma al contempo con questo sistema è stato posto un ulteriore filtro nel rapporto tra medico e paziente (…)

Articolo tratto da La Serenissima

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