Dal Ministero del Turismo italiano 2 milioni di euro per far ripartire il Treno Bianco Azzurro

Dal Ministero del Turismo italiano 2 milioni di euro per far ripartire il Treno Bianco Azzurro

Dopo l’annuncio delle scorse settimane è arrivato il provvedimento che finanzia lo studio di fattibilità e la progettazione per la riapertura della ferrovia Rimini – San Marino, chiusa dal 1944 e conosciuta con il nome di Treno Bianco Azzurro.

A renderlo noto è la Segreteria di Stato per il Turismo, spiegando con soddisfazione che “alle dichiarazioni d’intenti fa seguito un’iniziativa concreta a sostegno di quella che oggi è un’enorme opportunità per la Repubblica di San Marino e per i territori limitrofi di Emilia Romagna e Marche”.

Concretamente il Ministero del Turismo, attraverso la propria partecipazione quale Aderente Istituzionale alla Fondazione Ferrovie dello Stato Italiane, ha definito il versamento di un apporto in capitale di 2 milioni di euro da utilizzare a tale scopo.

“Il rapporto di amicizia e collaborazione – prosegue la nota – fra la Segreteria di Stato per il Turismo della Repubblica di San Marino con il Ministero del Turismo, aderente istituzionale della Fondazione FS Italiane, unite all’interesse diretto e pragmatico del Ministro Garavaglia ha fatto si che si potesse celermente e concretamente arrivare alla definizione dell’accordo per il finanziamento della redazione del progetto di ricostruzione del dismesso e spettacolare tracciato ferroviario Rimini-San Marino”.

Per Pedini Amati “il sogno di tanti sammarinesi che auspicano di poter rivedere il Treno Bianco Azzurro percorrere i suoi 32 km, i primi 12 dei quali sulle pendici del Titano all’interno del territorio della Repubblica di San Marino, potrebbe a breve diventare realtà”.

“La linea a scartamento ridotto che ha garantito il collegamento diretto tra le due Repubbliche fino al 1944 diede allora una forte spinta all’economia della Repubblica, ed in particolare al turismo e oggi sarà riproposta come linea e attrazione turistica per lo spostamento sostenibile” conclude la Segreteria.

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