I politici sammarinesi, in materia fiscale, sarebbero disposti a cedere sulla trasparenza
totale con scambio di informazioni anche automatico, ma … verso l’esterno della Repubblica di San Marino.
Non all’interno.
All’interno hanno deciso di vietare lo scambio automatico di informazioni tra i vari settori dello Stato sammarinese ed il
fisco sammarinese.
Pali, paletti e ostacoli di ogni genere, sono stati introdotti nella riforma fiscale, perché detto scambio non avvenga.
Per trasmigrare dati fiscalmente sensibili dai vari settori dello Stato al fisco si deve passare per caverne vigilate da mostri come il segreto professionale o il segreto d’ufficio.
Addirittura è stato introdotto il pronunciamento del tribunale.
All’interno degli altri Stati lo scambio automatico delle informazioni fra i vari settori a favore del proprio fisco è prassi usuale, A San Marino è
tabù.
Vietato anche parlarne.
Chi tocca questo tasto è, tout
court, additato come un nemico della Repubblica.
La salvezza della Repubblica non c’entra.
C’entrano gli interessi dei poteri forti.
I poteri forti, ottenuto quel che volevano, hanno ritirato la richiesta di un condono
fiscale tombale, che, a suo tempo, ha avuto come paladini, Gabriele
Gatti, Ernesto
Benedettini, Psrs ed Alvaro Selva.
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San Marino occorre la trasparenza totale sugli assetti societari. Per ragioni
esterne ed interne