San Marino. Decreti in Consiglio, un ginepraio tra ritirati, reiterati e scorporati

San Marino. Decreti in Consiglio, un ginepraio tra ritirati, reiterati e scorporati

Decreti in Consiglio, un ginepraio tra ritirati, reiterati e scorporati

Record dei decreti in ratifica. Ritirate però le modifich e al codice penale, l’atto organizzativo Iss e Made in San Marino per definirne i Progetti di legge

Finita la pausa estiva per i consiglieri che nella giornata di ieri si sono ritrovati in Consiglio. All’ordine del giorno l’ostico lavoro di inoltrarsi nel ginepraio della settantina di decreti da ratificare, ciscostanza definita dai banchi dell’opposizione “un obbrobrio”. Molti quelli accorpa- ti e votati insieme, altri reiterati, una quindicina quelli scorporati che verranno discussi singolarmente.

Il decreto delegato  sul “Made in San Marino” inizialmente accorpato insieme agli altri decreti da reiterare, è stato scorporato su richiesta del Segretario alle Finanze in quanto è attualmente in corso la definizione di un Progetto di Legge sulla materia. Scorporati anche il decreto 74 sulla riqualifica delle strutture ricettive alberghiere, il 78 sull’istituzione e la modifica dei profili di ruolo del settore pubblico allargato e l’81 sulla riforma dell’Istituto Musicale che invece saranno discussi a breve in Congresso di Stato.

Repubblica Futura ha chiesto di scorporare 17 decreti, tra cui il 2 sulla blockchain e le criptovalute, la cui discussione a fine mattinata ha suscitato un sentito dibattito anche per la delicata tematica che costituisce (vedi sotto), il 17 sulla riforma del sistema previdenziale, e il 79 sulla manutenzione delle reti di trasmissione dell’alta tensione dell’energia elettrica in territorio di cui manda di fatto la relazione accompagnatoria, per citarne solo alcuni.

Domani Motus Liberi ha invece chiesto di discut ere singolarmente il decreto 23 sulla variazione del costo della vita e relativi coefficienti e il 38 sugli aumenti della busta paga di alcune categorie di lavoratori pubblici tra cui i Segretari di Stato. I decreti scorporati verran- no quindi discussi singolarmente ed eventualmente emendati. Ad essere invece votati insieme in blocco e poi approvati dal voto 18 decreti tra i quali si contano tutte le emissioni di serie postali e le coniazioni di monete comme- morative, gli errata corrige di passati decreti, il Calendario Ve natorio 24-25 e alcune nomine.

Discordie da parte dell’opposizione per la decretazione confu- sionaria, che secondo l’opinione di più voci, si protrae dalla scorsa legislatura e i ringraziamenti collettivi alla Segreteria Istituzionale che invece parrebbe aver aiutato nell’organizzazione del comma.

Tra le critiche poste dall’opposizione quella di aver preso un impegno da parte del Governo, ma di aver poi in sostanza tirato dritto e fatto come gli pareva, come ha sostenuto Antonella Mularoni di Rf, mentre il collega di partito Nicola Renzi vede nell’eccessiva decretazione la compressione del potere legislativo del Consiglio, individuandone le responsabilità nel Governo precedente. “Non comprime solo l’opposizione, ma anche il potere di analisi dei consigliere della maggioranza”.

Critico anche Emanuele Santi che dalle fila di Rete fa notare come i decreti ritirati e riemessi “per evitare l’ingorgo istituzionale” di fatto rappresentino uno “sgarro” nei confronti dell’opposizione. “Alcuni decreti risalgono al 2023 e continuano a produrre effetti nonostante il parlamento non li abbia ratificati”.

Dalla Maggioranza, invece, Vladimiro Selva di Libera pone-l’accento sul record di decreti da ratificare “un numero come questo non si era mai visto nella storia del paese”, e sollecita l’opposizione a valutare tutti i decreti da ratificare e discernere quelli più urgenti da valutare in consiglio facendoli presenti alla Reggenza o alla maggioranza. Nel suo intervento sottolinea “le eccessive deleghe al Governo di gestire determinate materie con Decreti che poi dovevano essere rivisti in Consiglio”.

Un accenno alla direzione che si sta compiendo all’interno alla maggioranza, spiega Selva, è la scelta, ad esempio, di non apportare le modifiche del Codice Penale attraverso decreto. Così come per temi delicati come il Made in San Marino. E no ai decreti anche per quegli argomenti che necessitano di un indirizzo politico, spiega il Consigliere, “uno su tutti l’atto organizzativo dell’Iss”.

Condivisa la critica sulla reiterazione dei Decreti.

Da Dml la consigliera Carlotta Andruccioli fa notare come i decreti portati dall’ex Segretario Fabio Righi nella scorsa legislatura siano stati tutti riemessi, a cui fa eco lo stesso che incalza: “Il proliferare dei Decreti è la conseguenza di una politica che per effetto di regole squilibrate aveva gli strumenti per bloccare i lavori di quest’aula. Lo voglio dire in maniera molto chiara”.

Guerrino Zanotti da Libera smentisce le macchinazioni nei confronti di Dml: “Sta dimostrando all’opposizione una verve più produttiva di quando era in maggioranza”, ha dichiarato.

Articolo tratto da L’informazione di San Marino pubblicato integralmente il giorno dopo

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