Comincia ad emergere la verità circa l’incredibile attacco mosso, nell’ordine, contro i vertici di Asset Banca e di Banca di Credito e Risparmio di Romagna, poi di Carisp (gemellaggio con Delta) e infine di l’Ibs (gemellaggio con Credito di Romagna).
Artefice dei tre procedimenti il dr. Fabio Di Vizio, procura di Forlì, che fu poi trasferito a Pistoia senza aver avuto la possibilità di dimostrare il suo teorema, nella sede propria, cioè quella del tribunale, dato che, nonostante il suo impegno e certe sortite, diciamo così, eclatanti, ancora nessun procedimento era stato concretamente avviato.
Il primo dei procedimenti ad arrivare al primo grado di giudizio è stato quello dell’Istituto Bancario Sammarinese – Credito di Romagna.
In corso a Forlì, in questo momento, c’è solo il procedimento (detto Re Nero) contro i vertici di Asset Banca.
Il caso Cassa di Risparmio è stato spezzettato fra Rimini e Bologna a dimostrazione della fragilità delle accuse. Per giunta a Bologna c’è già stata una prima importante assoluzione.
La fragilità delle accuse contro la Cassa di Risparmio era stata messa indirettamente in evidenza da una deposizione dell’allora Governatore di Banca d’Italia, Mario Draghi, il quale fra l’altro in precedenza aveva dovuto dissequestrare, per ordine della Cassazione, una importante somma, fatta bloccare da Di Vizio.
Leggi sulla assoluzione dei vertici Carisp a Bologna quanto, su laici.it, ha scritto Chiara Scattone il 7 marzo scorso.