San Marino. Demos: “Ex tiro a volo, DES e adesione all’Europa, più voce ai cittadini”

San Marino. Demos: “Ex tiro a volo, DES e adesione all’Europa, più voce ai cittadini”

“Più voce ai cittadini”. Questa la richiesta che arriva da Movimento Demos, critico nei confronti del Governo e della mancata condivisione su alcuni centrali per lo sviluppo della Repubblica.

Importanti decisioni per il suo futuro impegnano il paese in questo inizio anno in una discussione che dovrebbe essere la più ampia possibile con il coinvolgimento della popolazione su temi e situazioni cosi determinati.

Invece facciamo i conti con sedute segrete, progetti di legge presentati in fretta e furia, procedure di gara con tempi ristrettissimi ovviamente rivolte a investitori stranieri.

E’ vero che sono ormai anni che la querelle sull’Area Ex Tiro a Volo blocca la necessaria ed urgente riqualificazione di questo meraviglioso luogo. Ora però si apprende dalla stampa che il governo ha emesso un bando internazionale per la valorizzazione mediante concessione d’uso gratuito per non più di 20/30 anni senza tener conto dei contributi e degli apporti di chi quell’area la vive e la conosce bene.

La Giunta di Castello della Città di San Marino ad esempio, ha, nel corso del suo mandato, elaborato un progetto notevole, intraprendente ed incentrato sulle necessità anche culturali della popolazione, in particolare riguardo lo sviluppo e l’aggregazione dei giovani.

Chi, come noi, ha potuto leggere il progetto, non può non essersi “emozionato”.

C’è nei Membri di Giunta una precisa volontà e un disegno mirato a fare comunità, ad attrarre ragazzi ma non solo. Questa area verde dall’immensa bellezza e dal panorama mozzafiato, sarebbe particolarmente indicata per la realizzazione di uno parco sportivo aperto a tutti che potrebbe portare giovamento, specie ai ragazzi, sempre più isolati e rinchiusi in un mondo prettamente telematico e devastati da 3 anni di pandemia.
Non è una novità il disagio a cui hanno dovuto fare fronte i giovanissimi, diversi studi ormai riportano l’accrescimento di episodi come l’autolesionismo, ebbrezza, consumo di farmaci e sostanze in una popolazione sempre più giovane.

Demos è fortemente scettico sulle posizioni assunte dal governo, ormai la ricerca spasmodica dell’investitore straniero di turno, ha fatto calare anche sul nostro sistema il solo moto della quantizzazione, ma quale risorsa è più fondamentale di chi sarà il nostro domani?

La nostra Carta dei Diritti spiega apertamente quanto sia importante preservare il nostro patrimonio naturalistico, culturale e storico.
La salvaguardia delle bellezze paesaggistiche negli articoli 10 e 11 invitano la Repubblica a fare attenzione a questi passaggi, perché importantissimi nella formazione dei giovani e dei cittadini tutti nel formare le loro responsabilità, le loro conoscenze.
All’articolo 10 si legge testualmente: “la Repubblica tutela il patrimonio storico, artistico e culturale”, quindi a nostro avviso ci richiama all’attenzione di preservare certe ricchezze, che sono patrimonio delle nostre radici storiche, sviluppabile a beneficio della comunità tutta mediante accorgimenti ed interventi opportuni.
Senza falsa modestia riteniamo l’articolo 11 lungimirante per la collettività: “la Repubblica promuove nell’ambito dello studio, del lavoro, delle attività sportive e ricreative, lo sviluppo della personalità dei giovani e la loro preparazione al libero e responsabile esercizio dei diritti fondamentali “.
C’è nella nostra “Costituzione” un profondo e continuo richiamo alla Repubblica, cosa ormai smarrita dietro la coltre polverosa di uno Stato sempre più distante dall’individuo.
A noi piace tanto questa parola, Repubblica, dal latino “Res-Publica”, cosa pubblica, un bene di tutti, non solamente di una élite ristretta com’è diventato oggi il Congresso di Stato, dove ci si riunisce in sedute segrete per decidere delle sorti di un paese intero.
C’è, a nostro avviso, in questa parola un significato profondo, pieno di tutto il percorso storico del nostro paese che oggi ha preso una direzione a dir poco ondivaga.
Repubblica significa anche e soprattutto coinvolgere la collettività nelle scelte, quello che fu l’Arengo per i nostri avi, una vera democrazia rappresentativa non utopica in un territorio così piccolo e con una popolazione non immensa.
Sul piatto delle prossime decisioni del Governo c’è il progetto di legge del DES (Distretto Economico Speciale) e l’Accordo UE. Di quest’ultimo non sappiamo nulla e pare che anche buona parte della maggioranza sia all’oscuro delle modalità di accordo che stanno trattando.
A tal proposito vogliamo ricordare un referendum nel 2013 dove la cittadinanza aveva espresso un chiaro No all’adesione.
La scelta di introdurre un DES e l’adesione all’UE potrebbero cambiare definitivamente l’identità della nostra Repubblica, per questo chiediamo alla cittadinanza maggiore attenzione e alla maggioranza di richiamare il Congresso di Stato affinché si fermi e condivida ed informi correttamente il Consiglio Grande e Generale e che inizi a dare informazioni chiare, in modo corretto e trasparente a tutta la cittadinanza.

 

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