San Marino. Denatalità, l’Unione Sammarinese Lavoratori chiede di aumentare l’importo degli assegni familiari

San Marino. Denatalità, l’Unione Sammarinese Lavoratori chiede di aumentare l’importo degli assegni familiari

San Marino ha, fra gli altri, un grande problema: l’inverno demografico.

Lo afferma l’Unione Sammarinese Lavoratori, che aggiunge: “Viene allora da domandarsi: “sono ancora garantite le tutele per chi desidera avere un figlio”? E in che modo si può agire perché quelle tutele non restino un semplice diritto sulla carta”?

Aumentare l’importo degli assegni familiari sarebbe una delle prime misure da adottare.
La legge di riferimento risale al 2009, sono dunque trascorsi oltre 14 anni, gli ultimi dei quali caratterizzati anche da un’inflazione galoppante.
Nella vicina Italia oltre un anno fa è stato introdotto l’assegno unico che ha, a ben vedere, rappresentato una boccata d’ossigeno per le famiglie con figli a carico. A San Marino gli importi erogati rappresentano appena un quarto di quelli di oltre confine.

Permane inoltre un’altra stortura: l’assegno viene percepito soltanto se chi ha figli ha anche un lavoro, il che rappresenta una evidente ingiustizia: chi non trova lavoro non ha diritto nemmeno a quella misura di sostegno. Così si lasciano senza tutele proprio coloro che ne hanno più bisogno.

«Aggiornare gli importi degli assegni familiari – sottolinea il Segretario della Federazione Servizi e Commercio Marco Santolinifare in modo che anche chi ne ha più necessità perché non trova lavoro li percepisca, è dunque un’esigenza non più procrastinabile, anzi si tratta della prima misura da adottare per essere conseguenti al fiume di parole spese intorno al fenomeno della denatalità demografica».

Inoltre è purtroppo noto che le donne faticano sempre più a trovare un impiego e anche quando un impiego ce l’hanno, il periodo della maternità non viene conteggiato ai fini del calcolo dei premi di produzione previsti in alcuni contratti di lavoro. Il che non è accettabile soprattutto quando a parole ci si preoccupa della denatalità. Anche i sistemi pensionistici, se non ci saranno i lavoratori del domani, saranno sempre meno sostenibili.

Già anni fa in Europa si è andati verso questa direzione: quella del percepimento del premio di produzione calcolato anche sul periodo di maternità, ancorché con alcune variabili. Quando nasce un bambino, anche un piccolo contributo fa davvero comodo.

La riflessione può apparire semplicistica: chi è a casa, non contribuisce al lavoro che fanno gli altri, ma a un’analisi più attenta non si può sorvolare sul valore sociale della maternità che inoltre crea i Lavoratori del domani.
Ed è per questo che chiederemo con forza sia di aumentare gli assegni familiari che di conteggiare i periodi di maternità ai fini del premio produzione”.

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