San Marino. Denuncia dei sindacati: “Cartelle esattoriali ai pensionati ex frontalieri: la procedura MAP è in stallo”

San Marino. Denuncia dei sindacati: “Cartelle esattoriali ai pensionati ex frontalieri: la procedura MAP è in stallo”

“Com’era prevedibile, l’Agenzia delle Entrate ha interposto appello alle due sentenze della Corte di Giustizia Tributaria di Rimini: i sindacati sosterranno i pensionati anche nel secondo grado di giudizio. Nel frattempo è giunta una terza sentenza di primo grado, anch’essa favorevole ad un pensionato ex frontaliero”.

E’ questa la denuncia che arriva da un comunicato congiunto di CSdL – CDLS – USL.

Scrivono i sindacati: “Ricordiamo che l’oggetto del contendere è la diversa interpretazione della Convenzione contro le doppie imposizioni vigente tra San Marino ed Italia: l’Agenzia delle Entrate sostiene che vadano pagate solo in Italia, mentre il Governo sammarinese la pensa al contrario. Sulle pensioni degli ex lavoratori frontalieri vengono applicate le ritenute di legge a San Marino, per cui ci troviamo di fronte ad una doppia imposizione fiscale, che la Convenzione esclude.

Nonostante i diversi pronunciamenti della Corte di Cassazione italiana, che sono stati presi a riferimento dai Giudici di prima istanza, l’Agenzia delle Entrate non demorde. CSdL, CDLS ed USL hanno quindi incontrato il Governo sammarinese, chiedendo che venga svolta una incisiva iniziativa diplomatica. Riteniamo infatti che la vicenda non possa attendere i tempi lunghi della giustizia, fermo restando che, se necessario, andrà percorsa fino in fondo. I cittadini hanno diritto ad avere una risposta chiara e definitiva da chi li rappresenta all’interno delle Istituzioni politiche.

Il Congresso di Stato ci ha informati che sono state avviate alcune procedure amichevoli (le c.d. MAP), previste dalla Convenzione. L’Amministrazione italiana sostiene la posizione dell’Agenzia delle Entrate, per cui siamo in una fase di stallo, tenuto conto che non sono previsti tempi precisi entro i quali venga adottata una risoluzione congiunta tra le due parti. Anzi, permanendo l’attuale situazione, la procedura MAP potrebbe concludersi chissà quando senza un accordo. Si tratta di uno scenario che avevamo preventivato”.

Aggiungono i sindacati: “Il Governo sammarinese ha confermato di avere già avuto incontri con il Governo italiano, il quale avrebbe riferito di non poter ingerire rispetto alle decisioni degli organismi amministrativi preposti. Ci pare una posizione pilatesca, visto che basterebbe una circolare esplicativa del Ministero italiano preposto, come fece a suo tempo il Segretario di Stato per le Finanze sammarinese, per porre fine alla vertenza in favore dei pensionati ex frontalieri.

Come traspare dalla lettera inviata ad un lavoratore frontaliero dal Ministero degli Affari Esteri, probabilmente siamo di fronte ad una forma di pressione affinché il Governo sammarinese accetti di modificare la Convenzione introducendo la tassazione concorrente, come avviene per i lavoratori frontalieri.

Qualora così fosse, chi ha pagato tasse non dovute viene addirittura usato come merce di scambio per raggiungere determinati obiettivi.

Ribadendo la richiesta di continuare il pressing affinché il Governo italiano rispetti gli accordi liberamente sottoscritti, confidiamo che maggiori spiragli si aprano nel caso in cui la Corte di Giustizia Tributaria confermi in appello le sentenze di primo grado, come auspicabile.

È doveroso mettere in rilevo che, a fronte della nostra reiterata richiesta di estendere i congedi parentali retribuiti per l’assistenza di familiari non autosufficienti, sia ai lavoratori frontalieri che ai residenti i cui parenti risiedono fuori territorio, per la prima volta il Governo sammarinese non ha opposto la impossibilità di intervenire, motivata dall’esigenza di ottenere reciprocità con l’Italia, attraverso una revisione delle attuali Convenzioni.

Si tratta di un primo spiraglio, che non sappiamo cosa produrrà nel concreto, ma il fatto che il Congresso di Stato si sia reso disponibile a discutere di un tema così importante, a prescindere dal fatto che l’Italia faccia o meno altrettanto, è sicuramente apprezzabile”.

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