San Marino di fronte un nuovo scudo? La Tribuna Sammarinese

San Marino di fronte un nuovo scudo? La Tribuna Sammarinese

La Tribuna Sammarinese: Scudo fiscale quater: ipotesi naufragata o solo un modo per non preoccupare i detentori di capitali all’estero?  / Una parte (piccola) del tesoro a cui il fisco italiano sta dando la caccia è ancora nei forzieri sammarinesi / Se l’ipotesi dovesse concretizzarsi troverebbe San Marino in una posizione pessima: in black list, con lo scambio di informazioni in funzione e liquidità del sistema già sotto forte stress

L’ultimo dato ufficiale sulla raccolta del sistema bancario risale ormai al 31 dicembre 2010 (sono ormai otto mesi che Banca Centrale non fornisce più le statistiche) e rilevava una presenza di 8,5 miliardi di euro di depositi. Di questi sicuramente una parte è rappresentata da quei capitali assoggettati allo scudo fiscale ma che hanno optato per il rimpatrio giuridico (cifre scudate ma non rientrate fisicamente in Italia). Non è improbabile però che sottratte tutte le condizioni una cifra residua potrebbe ancora annidarsi nei forzieri sammarinesi, cifra che seppur bassa potrebbe infliggere un colpo forte alla stabilità del sistema. La tranquillità osteggiata giovedì scorso dalle autorità politiche e finanziarie, non può certo essere interpretata come certezza di restare indenni di fronte ad eventuali nuovi condoni italiani, piuttosto come auspicio nell’impossibilità del governo italiano di mettere in atto il provvedimento. E così sembrerebbe: all’idea di un nuovo scudo si sono prima levate le critiche dell’opposizione del Pd e dell’Idv che hanno contestato anche il precedente intervento (dalla stima effettuata da una rivista specializzata, l’Italia avrebbe perso con lo scudo ter circa 35 miliardi di euro di imposte non riscosse) e quindi anche alcuni ministri hanno confermato che l’ipotesi non è neppure stata all’ordine del giorno. Ma il dubbio resta. L’annuncio infatti di una simile operazione potrebbe influire sulle decisioni dei titolari dei depositi e quindi tenuta segreta fino al momento del suo varo effettivo. Se ciò dovesse accadere, San Marino si troverebbe in una situazione pessima: schiacciato fra l’incudine della lista nera a cui ancora appartiene e il martello dello scambio di informazioni a cui ha aderito unilateralmente, con l’aggravante che gli istituti bancari non disporrebbero più della liquidità necessaria per far fronte ad una ripresa dell’emorragia di capitali.

Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy