San Marino di nuovo nel caso Lolli attraverso Milano

San Marino di nuovo nel caso Lolli attraverso Milano

Il Tribunale di San Marino potrebbe di  nuovo occuparsi del caso Giulio
Lolli
,  per collaborare con l’indagine ‘Black hawks’ portata avanti a Milano. Lo riferisce Patrizia Cupo di Corriere Romagna San Marino

Secondo l’Antimafia di Milano, Giulio Lolli avrebbe pagato i due broker Gianluca Giovannini e Orlando Purita affiliati alla ’ndrangheta e un carabiniere senza scrupoli (Salvatore Russo) per ottenere informazioni riservate sul noto imprenditore Paolo
Miccoli
.

(…)  «Sono basito, non l’avrei mai immaginato, cose da pazzi – dice Miccoli -. Io in Rimini Yacht ero socio con suo suocero. Ne sono uscito quando ho capito che non c’era serietà. E  mi scappa da ridere perché io e Lolli eravamo compagni di liceo: se avesse voluto informazioni bastava chiedermele… Ma d’altra parte questo è Lolli…». Visti gli intrecci con la maxi inchiesta riminese sulle truffe degli yacht, ora le carte potrebbero “mischiarsi”.

E, probabilmente, ad essere coinvolta sarà anche la magistratura sammarinese.

Sì, perché, Giovannini non conosceva Lolli solo perché entrambi appassionati di barche a sei zeri, ma anche perché frequentatori degli stessi ambienti. Tra questi, proprio il Titano. Tra gli affiliati al clan, il compito del broker Giovannini era infatti quello di reinvestire i proventi degli interessi usurai, delle estorsioni, e delle truffe dei Facchineri.

Lo faceva attraverso la sua fiduciaria: dalla sua società, i soldi partivano verso San Marino dove venivano depositati in più conti correnti. Proprio alla ricerca del tesoretto del clan, la Dda invierà probabilmente una rogatoria internazionale.                   

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