San Marino. Dibattito antimafia: coro di accuse alla Commissione. San Marino Oggi

San Marino. Dibattito antimafia: coro di accuse alla Commissione. San Marino Oggi

Il dibattito seguito alla lettura dell’antimafia si è rivelato più che un dibattito un coro di accuse contro la Commissione stessa, rea, secondo gli accusati, di non aver concesso il diritto alla difesa e di non aver ascoltato anche la controparte rispetto ai testi.

 

San Marino Oggi: Antimafia, diritto alla difesa negato
un coro di accuse alla Commissione
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Gabriele Gatti: “Querelerò”. Fiorenzo Stolfi: “Cannibalismo politico”

 

Gabriele Gatti:

Gatti si dice “allibito dai fatti e dai contenuti”, ma anche “dalla commissione che non mi ha chiamato: il contraddittorio infatti è alla base dello stato di diritto. Quando si cerca la verità – ribadisce – lo si fa rispettando i diritti di tutti i cittadini”. Per l’ex Capitano Reggente “siamo di fronte all’imbarbarimento del diritto, siamo ripiombati nel periodo dell’inquisizione. Sono stato chiamato in causa – tuona- in modo vigliacco
e strumentale”.
(…)

Gatti annuncia anche di aver già dato mandato ai suoi legali per denunce civili e penali contro i testi che l’hanno accusato confidando “che la giustizia farà quello che non ha fatto la commissione”. Inoltre annuncia denuncia civile e penale anche contro i commissari che “ha dato fiducia e credibilità a questi personaggi”.

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Fiorenzo Stolfi:

Quasi la stessa linea di difesa anche da parte di Fiorenzo Stolfi che parte con il negare di aver conosciuto Vallefuoco: “Nessuno ha detto che mi ha visto con lui, si parla di incontri anche con altre persone. Ci si basa su voci, su sentito dire, di telefonate. Ma non si sono fatti i controlli, non si sono consultati i tabulati telefonici. Dove sono quindi le collusioni se non ho mai incontrato Vallefuoco?”

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Mazza (Dc) e Giorgetti (Ap):

Cercano di sgombrare il pericolo il capogruppo Dc, Luigi Mazza e il capogruppo di Ap Giorgetti. “Meritevole il lavoro della commissione – spiega Mazza – ma incompleto; vorrei che ora si completasse con l’ascoltare gli accusati; anche se fosse la magistratura”. Roberto Giorgetti, Ap, attacca: “Ma è possibile che nessuno si sia accorto che il sistema stava favorendo le degenerazioni poi accadute?”

(…)

Alessandro Rossi:

“C’è un dato importante registrato nella relazione, quello dei 500 euro
necessari a corrompere i nostri funzionari pubblici
, questo mi preoccupa”. Insomma per Alessandro Rossi la relazione “conferma la sensazione di deriva e perdita di valori etici nel Paese; spero che il buon lavoro della commissione diventi lo spartiacque fra passato e futuro. Nella relazione ci sono molti riscontri oggettivi. La degenerazione era sotto gli occhi di tutti, inutile stupirci, tutti sapevamo.

(…)

Nadia Ottaviani:

Intollerabile invece l’operato della commissione per Nadia Ottaviani: “sono stata citata per Villa Bruschi, non ho fatto io quell’operazione, é un atto pubblico quindi facilmente consultabile.

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Federico Pedini Amati:

Alza i toni Federico Pedini Amati accusando apertamente molti colleghi consiglieri di inerzia. Anche la commissione per Pedini Amati ha sbagliato grossolanamente per non aver allargato il raggio d’azione dell’inchiesta. Dice Pedini Amati, Pss: “sono citato per essere andato una volta nell’ufficio di Livio Bacciocchi per vendere la casa dei miei nonni.

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Clelio Galassi:

Clelio Galassi sta meditando pur di difendersi di rivedere la propria posizione e
ricandidarsi: “Questa non è la politica che mi hanno insegnato. Se si vuole fare fuori la Dc e una precisa classe politica, non ci sto; chiedo gli atti integrali per chiarire la mia posizione”.

Claudio Podeschi:

Infine Claudio Podeschi: “Un minimo di dignità nei confronti di chi è stato chiamato in causa, dargli la possibilità di spiegare”.

 

 

 

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