San Marino. Dipendente di assicurazione riscuote i premi ma non li versa. Finisce a giudizio

San Marino. Dipendente di assicurazione riscuote i premi ma non li versa. Finisce a giudizio

Alcuni cittadini si sono trovati scoperti in seguito a controllo delle forze dell’ordine ed è scattata la denuncia.

ANTONIO FABBRI – Dipendente di agenzie di assicurazione, vendeva polizze ai clienti e da loro incassava il premio in contanti o assegni, ma poi non li versava in agenzia. E’ finito così davanti al giudice con l’accusa di appropriazione indebita e truffa in due diversi fascicoli, ieri, nella prima udienza davanti al Commissario della Legge Simon Luca Morsiani, riuniti per una trattazione unica su richiesta del Procuratore del Fisco Roberto Cesarini. Di queste accuse deve rispondere Massimo Fosconi, difeso dall’avvocato Stefania Podeschi, che aveva operato sul Titano appunto come dipendente di agenzie assicurative. Il periodo in cui è stato scoperto il raggiro da parte di Fosconi ai danni di ignari clienti e dell’agenzia assicurativa per cui lavorava, risale al 2018.

Una signora a bordo della sua auto era stata fermata per un normale controllo dalle forze dell’ordine. Aveva mostrato agli agenti il certificato di assicurazione, ma al controllo telematico della targa era risultato che l’auto non era assicurata. La donna aveva tuttavia affermato di aver pagato l’assicurazione come risultava dalla quietanza, ma l’auto risultava scoperta. Allora la signora ha chiesto agli agenti di controllare anche un’altra auto in suo possesso, assicurata con la stessa compagnia e della quale aveva pure pagato il premio.

Ebbene, anche quella risultava scoperta. Immediato il collegamento con il dipendente al quale aveva consegnato l’importo del premio assicurativo ed è scattata la denuncia. E’ quindi emerso che l’uomo aveva riscosso il denaro del premio, ma non lo aveva versato alla compagnia assicuratrice tenendolo con tutta probabilità per sé. E’ anche emerso che, quando l’uomo era stato assunto da un’altra agenzia di assicurazioni, per un lungo periodo risultavano degli ammanchi di cassa. In questo caso il versamento alla Assicurazione era stato fatto per cassa dall’agenzia, la quale però non aveva visto versare dal suo dipendente i premi. Quindi gli utenti erano coperti, ma in cassa all’agenzia mancavano i premi che questi avevano versato al dipendente. E’ quindi scattata la denuncia e anche in questo caso il rinvio a giudizio.

E’ stato ascoltato ieri il titolare dell’agenzia, parte lesa, che non si è costituito parte civile avendo avuto in buona parte risarcito il danno, ammontante a oltre 37mila euro, dalla assicurazione che lo stesso ha stipulato proprio per coprire casi di infedeltà dei dipendenti. Era scattato anche il licenziamento.

“Da allora non l’ho più visto né sentito”, ha detto il titolare dell’agenzia assicuratrice. “C’è stata forse troppa fiducia nel dipendente”, ha aggiunto amareggiato il testimone con il quale l’imputato ha lavorato tre anni. “Nel momento in cui gli abbiamo contestato i l  fatto che non versava, ha detto che era entrato in un circolo strano e non riusciva più a darci soldi. La mia idea è che utilizzasse i soldi delle nuove polizze per coprire quelle vecchie”, ha detto il testimone. Il processo è stato aggiornato all’8 giungo per sentire la signora che diede origine alla prima segnalazione e, presumibilmente, per le conclusioni

 

Articolo tratto da L’Informazione di San Marino pubblicato integralmente dopo le 22

 

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