Antonio Fabbri, L’Informazione di San Marino: Corpo diplomatico del Titano decimato in questi anni da inchieste giudiziarie
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Che qualcosa potesse andare storto
nell’assetto diplomatico e consolare
sammarinese, doveva farlo già intuire
la perquisizione nella sede consolare
di San Marino a Rimini nel luglio del
2009. Lì si trattava della indagine Eclisse
e di una società sammarinese, la Elephant,
che aveva domicilio fiscale nella
sede del consolato.
Di lì a cascata ne
sono arrivati diversi di problemi. Nel
giugno 2010 è stata revocata la nomina
ad ambasciatore a Monaco a Luciano
Cardelli, che era finito in una indagine
per riciclaggio di denaro cinese attraverso
la sua finanziaria, la Fininternational.
Il professionista era stato arrestato e di
seguito rilasciato ed aveva affermato di
aver chiarito la sua posizione. L’incarico
diplomatico, però, gli era stato revocato.
Revoca dell’incarico anche ad Enrico
Maria Pasquini, ambasciatore in Spagna
e presso il sovrano ordine di Malta. Incarico
revocato in seguito all’indagine
“Amphora” della procura di Roma. Nella
stessa seduta, nell’agosto 2011, il Governo
aveva revocato anche l’incarico
a Lucio Amati, ambasciatore in India e
Algeria, per la vicenda del suo Credito
sammarinese, liquidato per l’inchiesta
Decollo money sui soldi della ‘Ndrangheta
nella banca oggi liquidata.
Poi per la vicenda Fin-project-Pradofin
e per l’opposizione del passaporto diplomatico
alla polizia giudiziaria durante la
perquisizione, è in ballo la revoca dell’incarico
diplomatico anche per Gianluca
Bruscoli, dietro pressione, si ricorderà,
di Noi sammarinesi. Se ne parlerà oggi
in commissione esteri.
In questo contesto, mentre si dibatteva la
vicenda Bruscoli in Consiglio grande e
generale, il segretario di Stato all’industria
Marco Arzilli ha chiesto la revoca
dell’incarico diplomatico di ambasciatore
a disposizione anche per Giuseppe
Roberti. per avere influenzato, dice
Arzilli, gli assetti politico-istituzionali
sammarinesi.
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