San Marino, Don Mangiarotti: islamici a messa

San Marino, Don Mangiarotti: islamici a messa

Massimo Pandolfi di Il Resto del Carlino: I dubbi. Don Gabriele Mangiarotti, di San Marino, responsabile di un sito di cultura cattolica / Il dissidente: no agli islamici a messa. “Così consegniamo le nostre chiese” / Don Mangiarotti: Bagnasco ci striglia? La Chiesa è libertà di pensiero

I musulmani e la loro presenza (residua) domenica scorsa a messa, come
segnale contro il terrorismo: solo un po’ di teatro, come hanno detto in
molti?
«L’intenzione di partenza è positiva, per carità. Ma il resto…»
Il
cardinale Bagnasco ha strigliato i cattolici ‘dissidenti’. Lui, don
Gabriele Mangiarotti, sacerdote milanese trapiantato a San Marino e
responsabile del sito culturacattolica.it, è uno di questi dissidenti.
Perché?
«Perché
per i cattolici la messa ha un significato preciso: non è solo un
incontro fra persone, ma il mistero del sacrificio di Dio»
(…)

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Flavia Amabile di La Stampa: Il
malumore della base: “Sbagliato dare la parola a chiunque”. La lettura
teologica: “Così il luogo sacro è diventato la loro terra”
/ Tra i sacerdoti che alzano gli steccati. “Fuori posto i musulmani a messa”

 
Non c’è solo il disagio dei musulmani in questi
giorni per la presenza dei loro imam durante la celebrazione della Messa
di domenica scorsa. Anche una larga parte del mondo cattolico non ha
mostrato di apprezzare l’idea che il Corano venga cantato sull’altare
della basilica di Santa Maria in Trastevere o che ci sia stata
un’offerta simbolica di pezzi di pane ai musulmani come è avvenuto a
Ventimiglia.
Don Gabriele Mangiarotti, responsabile dell’Ufficio di
Pastorale scolastica e della Cultura nella Diocesi di San
Marino-Montefeltro,  la giudica un’iniziativa realizzata con «ingenuità e
sprovvedutezza». Non nega la necessità che ci sia un dialogo ma chiede
«chiarezza sulla propria identità e consapevolezza di che cosa siano i
cristiani e i musulmani». Per don Gabriele si è trascurato il fatto che
la Messa è «il luogo dove si forma e si proclama la parola di Dio, non
la parola di qualsiasi persona che passi di lì». Ed è «grave» anche «la
distribuzione di pane non consacrato come se si trattasse di ostie. Si
generano forti equivoci».
(…)

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