San Marino Oggi: “A San Marino la perdita del potere d’acquisto di salari e stipendi è stata del 4,5% in tre anni, questo provoca il calo dei consumi” / Tura (Cdls): “è un dovere allineare gli stipendi al costo della vita”
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“Altro che salto nel buio, credo
che allineare gli stipendi al
costo della vita sia semplicemente
un dovere – spiega il
segretario Cdls, Marco Tura
– e non solo per il sindacato,
ma anche per chi fa impresa.
L’Anis però fa finta di non capire
che la crisi scoppiata tre
anni fa rappresenta uno spartiacque
profondo, un cambiamento
epocale che spazza via
vecchie categorie di giudizio.
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Ma segretario Tura cosa è
cambiato a San Marino per
imboccare la scelta referendaria?
L’impatto micidiale della crisi
globale è sotto gli occhi di tutti:
brusca frenata dell’economia
reale, chiusure aziendali
e disoccupazione in aumento.
Quello che si tende a nascondere,
o rimuovere, è l’emergenza
contratti e insieme il
divario tra salari e inflazione.
Stando agli ultimi dati Istat,
che non si discostano molto
dalla nostra realtà, la forbice
tra le retribuzioni e l’inflazione
è tornata ai livelli record di 17
anni fa.
A San Marino la perdita
secca del potere di acquisto
di salari e stipendi nel giro
di tre anni è stata del 4,5%.
Questo divario significa una
cosa sola: recessione; ovvero
un forte calo dei consumi
e quindi un arretramento del
Pil. Tant’è che oggi la crisi è
essenzialmente una crisi di
consumi. Fermare la caduta
delle retribuzioni è insomma
fondamentale per ridare ossigeno
all’economia.
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