Luca Cassiani di Corriere Romagna San Marino: L’allarme della Cdls. Sul tavolo del Congresso
di Stato del 6 novembre
le richieste di 16 aziende /
Due lavoratori al giorno
finiscono in mobilità
«Rischiamo di andare in tilt» / Dal 2009 ad oggi
abbiamo perso oltre
la metà delle aziende»
SAN MARINO. Sul tavolo
del Congresso di stato del
6 novembre scorso sono
arrivate richieste di mobilità
da parte di ben 16 aziende.
Un numero destinato
a raddoppiare entro
la fine del mese. E’ la fotografia
spietata della crisi
che attanaglia il Titano
dove due lavoratori al
giorno finiscono in mobilità.
Lo sa bene
il segretario
di Federindustria
della
Cdls Giorgio
Felici, che
ormai da diversi
mesi
sta lanciando l’allarme:
«Lo ripetiamo ininterrottamente
da tempo – attacca
– ma qui sembra tutto normale.
La media è di circa
15-20 persone ogni dieci
giorni».
La situazione è drasticamente
peggiorata a partire
dallo scorso mese di febbraio
e il peggio è arrivato
a inizio estate «quando in
un solo incontro sono finite
in mobilità quasi cento
persone» ricorda Felici.
Il settore più in crisi «è
quello delle piccole e medie
industrie, mentre per
l’edilizia, dove la crisi è
strutturale, è necessario
un discorso a parte. Il numero
delle ditte dal 2009 ad
oggi si è più che dimezzato: siamo
passati da
900 aziende
a meno di
400 (molte
manifatturiere),
quelle
che lavorano
sul serio e danno il
pane ai sammarinesi e ai
frontalieri che battono il
ferro. Qualche impresa
che resiste c’è, e noi speriamo
che ce la facciano,
però la situazione è drammatica
».
Dal disastro spunta anche
un lato positivo: «Fortunatamente
chiudono
anche molte società di servizio,
quelle che hanno
prodotto tante difficoltà a
San Marino e che hanno uno,
massimo due dipendenti
» nota Felici. (…)