Nella Repubblica di San Marino, al momento, non sembra che sia trapelato nulla circa l’inserimento o meno nella black list dei Paesi non collaborativi, predisposta dall’Ocse per il G20 di Londra.
Farebbe escludere la Repubblica di San Marino dalla lista la irrilevanza dell’ammontare dei capitali offshore che le potrebbero essere addebitati.
Tuttavia non tranquillizza quanto capitato alla Svizzera. ‘ Il cinque marzo la Svizzera è stata inserita nella lista provvisoria dei paradisi fiscali stilata dall’OCSE, ma il governo di Berna ne è stato informato solo sette giorni dopo. A quel punto, secondo il presidente del consiglio e ministro delle finanze Merz, non restava altra possibilità che allentare il segreto bancario, uniformandosi alle normative dell’OCSE. Decisione che il governo, infatti, ha annunciato subito dopo‘ (Luca Spinelli, lanotizia.ch). E subito,
venerdì 13 marzo, il governo svizzero ha provveduto, seguito immediatamente da altri Paesi a rischio appartenenti o non all’Unione Europea.
In proposito oggi è stata diffusa questa dichiarazione del numero uno dell’Ocse, Angel Gurria: ‘stiamo attraversando un momento memorabile nella storia della cooperazione fiscale internazionale‘(Gabriele Frontoni, ItaliaOggi).