San Marino e gli yacht del ‘contrabbando’ visti da Rimini

San Marino e gli yacht del ‘contrabbando’ visti da Rimini

Il Resto del Carlino: Lo yacht di Isoldi resta sotto sequestro Tremano gli armatori ‘targati’ Titano / Il Tribunale del riesame conferma i sigilli alla barca con bandiera sammarinese

Lo yacht  resta sotto sequestro. E’ la risposta del Tribunale della Libertà di Rimini all’istanza presentata dai difensori di Pierino
Isoldi
, l’imprenditore di Bertinoro coinvolto nell’inchiesta che la Guardia di finanza ha battezzato ‘Operazione
Titan
Flags
  che ha visto mettere i sigilli a quattro lussuose imbarcazioni battenti bandiera sammarinese. Barche intestate sì a società di leasing del Titano, ma di fatto utilizzate da italiani sul territorio italiano. Condizioni che impongono il pagamento di un’Iva che non è mai stata versata, grazie al ‘giochetto’ delle società. La svolta dell’inchiesta, però, sta nel fatto che questa volta non si tratta di un’evasione fiscale, ma di contrabbando, un reato scattato con la violazione alle norme doganali nazionali e comunitarie, in quanto San Marino è fuori dalla Ce.

Ed è in soldoni anche la motivazione con cui i giudici del Riesame respingono l’istanza di dissequestro, presentata dagli avvocati di Isoldi. L’unico che si era appellato, mentre per gli altri tre yacht, i difensori degli indagati avevano preferito fare marcia indietro. Secondo la ricostruzione fatta dagli inquirenti e confermata dal Riesame, «Isoldi, in qualità di rappresentante legale della società ‘Isoldi immobiliare Spa’, importava dalla Repubblica di San Marino l’imbarcazione da diporto ‘Manhattan 56’, denominata ‘Blu One’ e immatricolata presso il Registro delle imbarcazioni da diporto della Repubblica di San Marino, immettendola in consumo in Italia e sottraendola al pagamento dell’Iva, per 172.986 mila euro».

Per i giudici, così come gli altri indagati, Isoldi avrebbe utilizzato l’escamotage per dribblare il balzello. «L’Iva dovuta all’importazione — spiegano i giudici nella motivazione — è uno dei diritti di confine, avendo natura di imposta di consumo a favore dello Stato, la cui imposizione e riscossione spetta esclusivamente alla dogana». Di qui il reato di contrabbando che apre un panorama dalle dimensione gigantesche. Il fatto che il sequestro, ai fini della confisca, abbia retto alla prova del Riesame, potrebbe significare altri sigilli a beni ‘targati’ San Marino ma di fatto di proprietà di italiani e ‘consumati’ in Italia.   

 

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