San Marino e i Vallefuoco. Camorra. NQRimini

San Marino e i  Vallefuoco. Camorra. NQRimini

Anna De Martino di NQRimini: L’attività del clan ruotava intorno ad un’agenzia di recupero credito gestita da Francesco Vallefuoco / Sotto lo schiaffo della camorra / Nove arresti tra Rimini, Urbino e San Leo dopo la denuncia di un imprenditore 

E’ indagando su un imprenditore urbinate, che gli inquirenti sono risaliti alle attività di un gruppo camorristico attivo tra Emilia Romagna, Marche e San Marino. Rispunta quindi il nome di Francesco Vallefuoco e del fratello Giuseppe (titolare di un forno a San Marino e di un’altra attività di ristorazione a Villa Verucchio), imprenditori attivi, a quanto pare, nel recupero crediti con agenzie sparse in diverse regioni: la Ises Italia srl, con sede legale nel Napoletano, una sede anche a Rimini e una a San Marino, attiva almeno fino al 2008.

Non è un filone dell’inchiesta Vulcano, ma ci va molto vicino. Si tratta di altre due indagini parallele, poi saldate in una sola viste le convergenze investigative, per le quali ieri mattina la Squadra Mobile di Pesaro ha eseguito ben nove ordinanze di custodia cautelare in carcere, nei confronti del gruppo campano dedito ad attività estorsive in Romagna e nella provincia pesarese- urbinate. Le catture sono avvenute a Petriano (Pesaro), Castelfranco Emilia (Modena), Brusciano (Napoli), Rimini e San Leo, nell’ambito di un’operazione coordinata dalla Dda di Bologna, dai procuratori Enrico Cieri e Roberto Alfonso.

Le indagini di Squadra Mobile e Guardia di Finanza hanno ricostruito i contorni di un puzzle fatto di contatti con imprenditori locali, di mire espansionistiche del clan in regioni vicine e hanno appurato che il titolare dell’agenzia di recupero credito era Francesco Vallefuoco, 44 anni di Brusciano insieme alla compagna Lucia Esposito, 36 anni di Pomigliano D’Arco. In carcere anche Salvatore Lionetti, 35 anni di Caserta e Pasquale Perrone, 31 anni di Acerra. Il tentativo di estendere gli affari e di diversificarli è chiaro. Ma il fulcro dell’attività, quella attraverso la quale si potevano aggiudicare i maggiori guadagni, era il recupero del denaro.

L’indagine marchigiana infatti scatta proprio dopo la denuncia presentata da un imprenditore vittima di usura. Avvertito, poi minacciato e infine picchiato: doveva versare 43 mila euro, divenuti nel frattempo 70 mila. Doveva cioè saldare il debito all’agenzia di riscossione credito alla quale si era rivolto l’imprenditore che gli aveva prestato i soldi. Un rappresentante di arredamento, Carlo Marini, 51 anni, residente a Petriano, arrestato anche lui.

Anche per Urbino, come per San Marino, l’anello di aggancio al territorio è un imprenditore locale. Nelle inchieste della Dda di Bologna, dalle quale sono scaturite rogatorie internazionali per il tribunale unico di San Marino, figurano i nomi di Vallefuoco e Platone, oltre a quello dell’avvocato sammarinese, Livio Bacciocchi.

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