San Marino e la ‘black list’ tutta italiana

San Marino e la ‘black list’ tutta italiana

Il decreto anticrisi

varato dal Governo Italiano, all’art. 12 fissa delle restrizioni nei confronti dei paesi a fiscalità agevolata, come la Repubblica di San Marino, molto più rigide dello
standard Ocse

sullo scambio di informazioni che ha determinato la
grey list varata dal G20 di Londra.
Insomma l’Italia, di cui San Marino è enclave, avrà una sua
black list. Questa black list finora in pratica solo sospettata, pare che debba ritenersi ormai un dato di fatto.

Fuga in avanti dell’Italia sulla disciplina dei paradisi fiscali, proprio mentre il G8 dell’Aquila tenta di individuare regole comuni. Con una norma contenuta del decreto anticrisi del governo varato il 1* luglio scorso – scrive La Repubblica – il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, ha stabilito nuovi parametri che danno vita ad una sorta di ‘black list’ parallela e piu’ ampia di quella dell’Ocse gia’ recepita dalla nostra legislazione.

La sorpresa e’ che con questi nuovi parametri alcuni importanti partner europei come la Gran Bretagna, l’Olanda, l’Irlanda e alcune zone fiscali del Portogallo (come Madeira), e della Spagna (come le isole Canarie), rischiano di cadere sotto la scure della legislazione italiana, alla stregua di Stati come Cayman o Isole Cook.

In pratica, visto che l’aliquota Ires in Italia e’ pari al 27,5%, ogni societa’ che emigra in uno Stato e riesce a spuntare un costo effettivo delle tasse societarie inferiore al 13,75%, considerate detrazioni e deduzioni, rischia di cadere nelle maglie della norma e di essere convocata dal fisco per pagare l’intera aliquota prevista nel nostro Paese‘ (borsaitaliana.it)

Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy