San Marino. Eccezione di costituzionalità, Livio Bacciocchi: “Atteggiamento irrituale quello dei Garanti”

San Marino. Eccezione di costituzionalità, Livio Bacciocchi: “Atteggiamento irrituale quello dei Garanti”

“Eccezione di costituzionalità, atteggiamento irrituale dei Garanti”. Livio Bacciocchi torna sulla questione sollevata che impedisce il deposito di documenti dirimenti se non registrati. Depositate le memorie della difesa. Ora si attende la pronuncia

ANTONIO FABBRI – Sono state depositate al Collegio Garante le memorie richieste dallo stesso, relativamente alla eccezione di costituzionalità presentata dall’avvocato Francesca Maria Bacciocchi, legale del padre Livio Bacciocchi, nell’ambito di un procedimento civile in contenzioso con il gruppo Banca di San Marino. La questione di costituzionalità riguarda la possibilità della parte di un processo civile di portare prove, e riguarda dunque il diritto di difesa. Questo perché una singolare norma, la numero 85 del 1981, all’articolo 59 del quale appunto si sostiene l’incostituzionalità, impedisce di depositare come fonte di prova atti che non siano stati registrati, ancorché questi dimostrino inequivocabilmente la realtà dei fatti in merito all’oggetto del contendere.

Il problema è che, soprattutto per atti legati a cessioni immobiliari, le imposte di registro sono elevatissime e superano spesso il milione di euro. Quindi avviene spesso che l’atto viene rogato da notaio, che comunque è pubblico ufficiale, e poi viene registrato in un secondo momento solo quando la cessione effettivamente si conclude. La questione di costituzionalità è stata dichiarata non manifestamente infondata nella causa in questione dal giudice di appello civile che ha quindi inviato gli atti al Collegio Garante. Il principio sostenuto riguarda d’altra parte tutti i cittadini che debbano provare la verità dei fatti in giudizio civile e venga loro impedito di farlo se un qualsiasi atto dirimente non sia stato registrato. Ora, in una nota il diretto interessato, Livio Bacciocchi, specifica che “le complesse vicende con il gruppo Banca di San Marino, dalle quali dipende quasi totalmente l’incapacità economica del sottoscritto e dunque l’impossibilità di poter far fronte ai costi milionari di registrazione dell’accordo quadro del 5 aprile 2011 (stipulato con le stesse società del gruppo BSM). Il predetto gruppo bancario ha ottenuto tutto il patrimonio immobiliare e mobiliare del sottoscritto e, ciò malgrado, oggi tenta di sostenere la consistenza patrimoniale e la capacità economica del sottoscritto per poter assolvere il pagamento delle imposte milionarie di registrazione dell’accordo suddetto. Il fatto ancor più grave è che il Collegio Garante ha dato importanza a questa ipotesi che, non solo era già stata smentita nel giudizio a quo dal mio legale con la produzione di documenti e superata dalla dichiarazione di “ammissibilità, rilevanza e non manifesta infondatezza” della questione da parte dell’Ecc.mo Giudice d’Appello, ma non ha neanche nulla a che vedere con le valutazioni circa la legittimità costituzionale di una norma che il Collegio Garante è per legge chiamato a compiere (art. 16 dichiarazione dei diritti). Che altro aspettarci da questo Collegio? Il sottoscritto chiede cortesemente che sia dato risalto alla questione di legittimità costituzionale sollevata e anche all’atteggiamento irrituale che ha assunto il Collegio Garante, quale Supremo Organo di garanzia dei principi democratici e di libertà dell’ordinamento sammarinese”.

In sostanza, nell’udienza di fine giugno, il Collegio Garante, relatore il presidente Giuseppe De Vergottini affiancato dai giudici Kristina Pardalos e Glauco Giostra, non ha solo esaminato la questione di costituzionalità, ma ha chiesto alle parti nel merito di depositare delle memorie relativamente alla capacità economica di Bacciocchi relativamente alla registrazione degli atti.

Circostanza che aveva destato perplessità da parte di Livio Bacciocchi che aveva commentato: “Forse vale la legge del più forte, del più ricco o del più politico?

Dalle memorie della difesa, che quindi vista la richiesta dei Garanti entra anche nel merito, emerge che da un lato la risposta che la capacità economica per la registrazione dell’atto, dovendo pagare oltre 1,5 milioni di imposta di registro, non vi era all’epoca e non vi è adesso. Soprattutto l’avvocato insiste sulla fondatezza della questione di costituzionalità che prescinde dal caso specifico e riguarda la possibilità di provare in giudizio la verità di accorti intercorsi tra le parti e che, se non considerati, restituirebbero una verità processuale opposta alla verità sostanziale o che, comunque, la travisa. Viene da chiedersi se laddove venga impedito di presentare prove che possono essere dirimenti si possa parlare di giustizia.

Si vedrà, comunque quale sarà la decisione dei Garanti.

 

 Articolo tratto da l’informazione di San Marino pubblicato integralmente dopo le 23

 

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