Alberto Chezzi – L’Informazione di San Marino: Sul mettersi al servizio e sul senso civico
(…) Dopo il ventennio della “San Marino facile”, dove la crescita era assicurata, tutto era semplice, guadagnavano tutti e dove ci portavamo ad esempio in Europa e nel mondo per il welfare, la sanità e la scuola ora non siamo in grado di dare risposte celeri ed efficaci.Ci sono da assicurare nuove entrate alle stremate finanze dello Stato ma nessuno vuole pagare il conto. Nonostante la nostra costituzione, la Dichiarazione dei diritti dei cittadini e dei principi fondamentali dell’ordinamento sammarinese, preveda all’art 13 che tutti i cittadini hanno l’obbligo di concorrere alle spese pubbliche in ragione della propria capacità contributiva. In verità non è esattamente vero che i cittadini non vogliono pagare il conto che prima o poi sarà presentato. (…) La patrimoniale non risolverà sicuramente i problemi del bilancio dello stato, come molti dubitano che la spending review ci miracolerà rendendo efficiente, trasparente la spesa pubblica. Sulla patrimoniale che doveva essere un provvedimento d’urgenza, ancora la maggioranza non ha chiaro se l’applicherà e con che modalità e importi. La “spending review” non è altro che la dichiarazione del fallimento del nostro apparato amministrativo pubblico. Il primo atto, dopo la nomina del team spending, è stato quello di determinarne i compensi. Enrico Bondi, in Italia, ha voluto rinunciare all’intero compenso conscio dell’importanza dell’incarico e del momento difficile che l’Italia stava attraversando. Da noi nessuno si mette al “servizio” del Paese anche quando è già in una qualche maniera, retribuito dal pubblico. Molti si stanno dimenticando, che nel mondo reale molte famiglie, imprese, giovani e donne, soffrono economicamente, hanno davanti a sé un futuro incerto. (…)
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