San Marino. Elezioni. The day after. Patrizia Cupo, Corriere Romagna San Marino

San Marino. Elezioni.  The day after. Patrizia Cupo, Corriere Romagna San Marino

Patrizia Cupo di Corriere Romagna San Marino: Elezioni. The day after / La storia “boccia” Tito e Augusto. Mussoni re delle preferenze. In Consiglio un ex prete e un dj / Casali fatto fuori per appena
6 voti. La Ciavatta rientra tra
i consiglieri per un pelo. Ottima prova per Noi sammarinesi
che nella lista dei parlamentari
vantano 4 eletti su 7 candidati

SAN MARINO. E’ Francesco
Mussoni il “re” del
Consiglio: il più votato,
con più di mille voti, stacca
di oltre 200 punti Giancarlo
Venturini rubandogli
il record di preferenze.

Tra i “bocciati” eccellenti,
il presidente della fondazione
Carisp Tito Masi,
il più longevo del parlamento
Gianfranco Terenzi
(che verrà ripescato dopo
la nomina dei segretari
di Stato), e anche i due
ex segretari di Stato che,
con le loro dimissioni di
luglio, avevano dato vita
alla crisi di governo: Augusto
Casali (fatto fuori
per appena 6 voti) e Romeo
Morri.

Scompaiono
Alleanza nazionale e il
suo fondatore Glauco
Sansovini, e tra i nuovi
consiglieri, anche novità
assolute: il
deejay Tony Margiotta
(per
Sinistra unita),
e l’ex
sacerdote
Manuel
Ciavatta
(Pdcs). Sono
elenchi
densi di
sorprese
quelli delle
preferenze
usciti, a tarda serata,
dall’ufficio elettorale centrale:
nel podio dei democristiani,
spunta la pasionaria
di Noi sammarinesi,
Maria Luisa Berti. Con
lei, poco dopo, al sesto posto
anche Marco Arzilli,
nel testa a testa col capo
di Stato Teodoro Lonfernini.
L’altro Reggente,
Denise Bronzetti, governa
invece le preferenze
del Psd.

In Alleanza popolare,
nonostante i pronostici
negativi, rientra tra
gli eletti l’attuale ministro
agli Interni Valeria
Ciavatta: col ripescaggio,
potrebbe entrare il giovane
Nicola Renzi. Rimangono
fuori dai giochi, invece,
Stefano Palmieri e
Roberto Giorgetti. Sorprese
– e che sorprese –
anche all’opposizione.
Nelle classifiche di Socialisti
e Unione per la Repubblica,
svettano i giovani:
Simone Celli “ruba”
lo scettro a Paride Andreoli
e tra i primi quattro
consiglieri, si contano
tre giovanissimi (tra cui
il neofita Rossano Fabbri);
Giovanni Lonfernini,
primo tra gli eletti di
Upr, stacca addirittura il
“vecchio” Pier Marino
Mularoni di quasi 200 voti.
Meno preferenze anche
per lo “storico” Gian
Marco Marcucci: fuori
l’ex democristiano Pier
Marino Menicucci. «Prima
conta il risultato del
partito, ma è chiaro che
tutte quelle preferenze mi
gratificano», taglia corto
il giovane Celli. Fuori dai
consiglieri dell’Upr, Nadia
Ottaviani di Arengo e
libertà, e tra i Socialisti fino
all’ultimo è stato testa
a testa tra il leader storico
Augusto Casali e il nipote
dell ’ex consigliere Germano
De Biagi, Alessandro.
In Sinistra unita, la
lista è guidata da Alessandro
Rossi: torna in Consiglio
Augusto Michelotti,
ed entra il deejay Tony
Margiotta. Nessuna sorpresa
per Civico 10, il cui
nome di Andrea Zafferani
(il più votato) era dato per
preferito, ma non mancano
le curiosità: l’ex giovane
di Alleanza popolare
riesce addirittura a superare
il segretario agli Esteri
Antonella Mularoni,
in calo nei consensi e
fino a un paio di mesi fa
sua collega di partito.
Guida infine la classifica
delle preferenze del movimento
Rete, Matteo Zeppa,
in un testa a testa con
Roberto Ciavatta. I due
staccano di oltre cento voti
gli altri due eletti, Tonini
e Arcangeloni
. (…)

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