San Marino, emergenza neve. Riflessione sul volontariato, Giovanni Lonfernini

San Marino, emergenza neve. Riflessione sul volontariato, Giovanni Lonfernini

Riceviamo e pubblichiamo.

Spett. le Redazione,
in riferimento alle opportune considerazioni da Voi sollevate sulla necessita’ di un volontariato strutturato a fronte delle emergenze avvenute in questi giorni mi sento il dovere di fare alcune riflessioni.
I fatti di questa settimana dimostrano la mancanza di una vera organizzazione, a San Marino, del settore della Protezione Civile.
Nel 2006 il Consiglio Grande e Generale approvò a larghissima maggioranza una legge che finalmente organizzava questo settore.
Una legge di 16 articoli in cui si definivano le funzioni della Protezione Civile: tutelare la vita, i beni, gli insediamenti e l’ambiente dai danni o dal pericolo per l’attività umana, le calamità naturali, le catastrofi e gli eventi eccezionali dannosi.
Nella stessa legge si regolava poi l’organismo di coordinamento – composto dai segretari di stato per il territorio e l’ambiente, sanità e sicurezza sociale, industria e artigianato – a cui viene delegato il compito di adottare ordinanze, promuovere le attività di prevenzione e i piani educativi, organizzare i soccorsi e l’attività del volontariato.
Con la stessa legge si istituiva la figura del capo del servizio protezione civile con contratto di diritto privato, della durata di tre anni, rinnovabile.
Compito del capo del servizio protezione civile quello di indicare i criteri organizzativi, gli indirizzi del coordinamento e i programmi di prevenzione sulle ipotesi di rischi più gravi: incendio, inquinamento, dissesti strutturali o idrogeologici, eventi meteo, sisma, emergenze sanitarie, nucleari, chimiche, radioattive.
Venivano delineate, infine, la struttura operativa completa, la divisione degli interventi in ordinari e straordinari, l’operatività dell’unità di crisi.
Il cuore della legge si muoveva nell’ottica dell’educazione e della prevenzione, basandosi sulla volontà’ di aprirsi alle realtà’ associative e di volontariato presenti in territorio che in più di una occasione hanno mostrato – in questi anni – interesse verso questo settore.
Peccato che per ragioni – ancora inspiegabili – sia stato tutto lasciato volutamente cadere nel cassetto.
In sei anni non si è fatto alcun atto concreto per organizzare un servizio e coordinamento che – in caso di crisi – potessero intervenire.
L’unico atto fatto è stato quello di spostare la delega politica dalla Segreteria di Stato per gli Affari Interni alla Segreteria di Stato per il Territorio.
Un po’ poco.
San Marino merita una protezione Civile organizzata, con risorse e uomini adeguati, capace di diffondere una cultura delle emergenze che oggi ancora non c’e’.
Giovanni Lonfernini

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