San Marino: false dichiarazioni per ottenere licenza. Scoppia ‘Licenzopoli 2’

San Marino: false dichiarazioni per ottenere licenza. Scoppia ‘Licenzopoli 2’

Antonio Fabbri, L’Informazione di San Marino: False dichiarazioni per ottenere una licenza, si profila Caso “Licenzopoli 2”. Severini a giudizio / Amministratore unico dell’Auto Plus deposita dichiarazione irregolare. L’Ufficio industria verifica e segnala la violazione di legge al tribunale che procede

Attestazione falsa per ottenere
una licenza. La licenza viene
concessa, ma da successivi controlli
l’Ufficio industria rileva
che la dichiarazione fatta non
corrisponde al vero e fa scattare
la segnalazione all’autorità giudiziaria.
Si apre un fascicolo e
si arriva al rinvio a giudizio con
l’imputazione di cui all’articolo
297 del codice penale: false dichiarazioni
di privato a pubblico
ufficiale.
Il caso potrebbe essere definito
“Licenzopoli 2”, più che per le
modalità dell’accaduto, per il
soggetto protagonista della vicenda.

[…]

In questa nuova vicenda, che
si svolge a cavallo tra il 2009
e il 2010, quindi in un periodo
successivo alle contestazioni
poi archiviate del primo caso
,
si è invece arrivati al rinvio a
giudizio a carico, appunto, del
protagonista dei precedenti
episodi, Marco Severini.

Tutto
si è innescato quando l’Ufficio
industria, dopo la concessione
della licenza sulla base della
dichiarazione prevista dall’articolo
59 della legge 165 del
2003, ha compiuto le verifiche
del caso ed ha riscontrato l’irregolarità
procedendo quindi alla
prevista segnalazione all’autorità
giudiziaria. In sostanza Severini,
amministratore unico della
Auto Plus srl, aveva dichiarato,
avvalendosi delle procedure
previste dalla legge 165 del
2003, che il locale dove quella
società avrebbe esercitato la
vendita al dettaglio di auto, era
idoneo allo svolgimento di questa
attività.

Per prima cosa aveva
dichiarato che il locale non
era sede di altra società. Una
attestazione che lo stesso Severini
aveva compiuto essendo
egli stesso amministratore della
società Josi, che tramite leasing
possedeva l’immobile. Fin qui
nulla di irregolare.
L’amministratore unico di Auto
Plus aveva anche certificato,
però, che i locali erano idonei
allegando copia del frontespizio
del progetto approvato relativo
al complesso immobiliare ove
era ubicata la sede della società,
indicando la destinazione urbanistica
“uso laboratorio”.

Così la licenza era stata concessa
in data 10 dicembre 2009. Da
una successiva verifica dell’Ufficio
industria, che aveva acquisito
l’elaborato tecnico relativo
alla sede, è risultato però che
l’unità immobiliare era ad “uso
ufficio” e non ad “uso laboratorio”
e pertanto non idonea
all’esercizio dell’attività della
Auto Plus.

[…]

 


 

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