San Marino. Fli-Csu: critiche per la prognosi ridotta per un grave infortunio sul lavoro

San Marino. Fli-Csu: critiche per la prognosi ridotta per un grave infortunio sul lavoro

Fli-Csu non risparmiano le critiche nel commentare la valutazione medica dell‘infortunio sul lavoro accaduto venerdì scorso all’Asa di Rovereta, dove un lavoratore ha perso tre dita della mano.

Ancora una volta ci chiediamo: come è possibile che un infortunio che ha creato una invalidità permanente, come la perdita di una parte della mano, abbia una prognosi così ridotta? In trenta giorni non si torna abili al lavoro dopo l’amputazione di tre dita…

Ricordiamo che i trenta giorni sono il lasso di tempo che non fa scattare automaticamente il procedimento penale, il quale viene avviato solamente su eventuale iniziativa del lavoratore. Eppure, ribadiamo che la filosofia della legge antinfortuni stabilisce chiaramente che la gravità di un incidente va valutata in base ai tempi di guarigione; esiste dunque un serio problema nell’applicazione della legge.

Perché è così difficile emettere prognosi superiori a trenta giorni, sapendo che l’avvio del procedimento penale, ovvero di indagini accurate sulle cause e le responsabilità di un infortunio, è un fattore determinante per rimuovere alla radice i rischi sulla sicurezza nei luoghi di lavoro?

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