San Marino. Flop Titano Bond, Katia Savoretti e Andrea Zafferani

San Marino. Flop Titano Bond, Katia Savoretti e Andrea Zafferani

Rf: “Approccio dilettantistico del governo. Sono a rischio le tredicesime”

Politica economica e legge di bilancio, bocciatura totale da Repubblica futura, alla luce soprattutto delle notizie recenti che vedono il flop dei “Titano Bond” e il rinvio al prossimo anno, e l’ipotesi di un prestito ponte per fare fronte alla esigenza di liquidità per pagare stipendi, tredicesime e pensioni a fine anno.

“Sono molto preoccupata, prima di tutto come cittadina e poi ancora di più come consigliera di opposizione. Ancora non sappiamo nulla in merito alla legge di bilancio del nostro Paese. Nonostante più volte ci sia stata la volontà da parte nostra di metterci a disposizione per un dialogo fondamentale per il futuro del Paese, ad oggi non c’è stato coinvolgimento da parte della maggioranza e del governo. Non conosciamo le prospettive che la maggioranza ha per il Paese. Riteniamo che i cittadini tutti debbano sapere la verità e venire a conoscenza di quali siano le strade che il governo vuole intraprendere”. Così Maria Katia Savoretti, consigliere di Repubblica futura che evidenzia come “nonostante maggioranza e governo fin da inizio legislatura abbiano affermato di voler condividere tutte le questioni che coinvolgono il Paese, sostenendo che avrebbero dialogato e portato avanti il confronto, questo dialogo non c’è e non c’è mai stato. Come opposizione veniamo a conoscenza delle manovre dell’esecutivo soltanto dalla stampa”. 

E Repubblica futura punta il dito verso lo scollamento tra le Segreterie e l’assenza di un progetto per il Paese. “Notiamo uno scollamento da parte del governo rispetto ai bisogni del Paese – prosegue Savoretti – Leggiamo delibere che danno incarichi per la creazione di un nuovo ospedale, quando i bisogni del paese in questa fase sarebbero altri. Non si capisce dove voglia andare a parare questo governo. Ha emesso un bando per finanziamenti esterni di opere in centro storico. Il bando è scaduto e pare ci siano due investitori, ma nessuno di questo ha riferito in Consiglio”.

Poi “sempre dalla stampa abbiamo appreso che non ci sarà l’emissione dei titoli sul mercato internazionale e si farà un prestito ponte. In questo caso siamo preoccupati perché si conferma che il problema di liquidità ci sarà. Sono a rischio stipendi Pa, pensioni? E poi questo prestito ponte come verrà ripagato: nuove tasse? Si chiederà aiuto al Fmi? Penso sia corretto che tutti i cittadini sappiano che cosa ci aspetta”. Insomma, “non è tutta colpa del Covid”, specifica Katia Savoretti. 

“Abbiamo saputo dalla Csu incredibilmente che non si riesce a piazzare il titolo del debito pubblico – aggiunge Andrea Zafferani -. Il segretario Marco Gatti ci aveva detto che grazie al consulente Jp Morgan questo titolo sarebbe stato piazzato entro la fine di settembre. ‘Entro la fine di settembre arriveranno i soldi’, diceva. Evidentemente così non è stato. Lo dicevamo al segretario alle Finanze che piazzare il Titolo sarebbe stato difficile: per l’investment grade di San Marino, per una prima emissione di 300 milioni, quando il minimo è 500, non si poteva pensare di piazzare questo titolo a un tasso ragionevole.

Quando dicevamo queste cose il segretario alle Finanze ridacchiava. I fatti dimostrano, invece, che le regole dei mercati finanziari valgono anche per San Marino e non si trova modo di vendere titoli se non a tassi esagerati. Un approccio così dilettantistico è un primato storico”.

Andrea Zafferani rimarca poi le incognite sul prestito ponte da 150 milioni. “Non si sa a che tasso e da chi dovrebbe arrivare”. La preoccupazione è notevole. “Le politiche di governo e il Covid ci hanno portato a sapere che non c’è modo di pagare le tredicesime. C’è un approccio dilettantistico a un problema molto delicato. Sicuramente la pandemia ha portato la crisi, ma San Marino non ha affrontato questa crisi. Il governo non ha messo in campo alcuna risorsa per affrontarla. Rf, in tempi non sospetti, suggeriva pubblicamente che bisognava trovare modo di reperire finanziamenti veloci, a lungo temine e a basso costo. Tre condizioni che avrebbero suggerito di tenere più porte aperte: mercati, ma anche istituzioni finanziarie, organizzazioni internazionali, prestiti bilaterali. Il governo ha scelto una strada sola, quella dei mercati finanziari che si è rivelata fallimentare. La crisi è quindi frutto del Covid, ma anche dell’incapacità del governo. Il nostro Stato ha un problema: da almeno 12 anni spende più di quanto incassa. Però questo governo, così ampio e così forte, che gode di un sostanziale silenzio delle parti sociali che non criticano più di tanto, dovrebbe avere la possibilità di fare le scelte per rimettere in equilibrio lo Stato. Così, purtroppo, non è. I testi normativi presentati in Consiglio, compresa la legge di bilancio, non contengono nulla sul fronte delle riforme e della riduzione della spesa. Anzi, ne aggiungono di nuove e significative, come l’ultima trovata del titolo irredimibile, che dovrebbe consentire a Carisp di fare utili: lo Stato emetterà un titolo senza scadenza, e pagherà ogni anno interessi a Carisp. Carisp ogni anno otterrà delle entrate dallo Stato. Siamo in una situazione finanziaria piuttosto tragica e ci si aspetterebbe che venisse affrontata adeguatamente. Se questo deve essere il bilancio delle soluzioni ai problemi, siamo lontani”.

Quindi “l’impressione è di avere di fronte un governo, che dice: troviamo i soldi, vengano come vengano, e lasciamo poi il debito a chi verrà dopo. Un atteggiamento irresponsabile, soprattutto per una maggioranza così ampia. Le scelte di questo anno ci stanno portando in una situazione finanziaria delicata, per non dire che siamo vicini al default se andiamo avanti così”.

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