San Marino. Fondo pensioni, Libera attacca a tutto spiano Ciavatta

San Marino. Fondo pensioni, Libera attacca a tutto spiano Ciavatta

Libera prende la parola per rispondere alle dichiarazioni rilasciate in un comunicato oggi dalla segreteria di Stato per la Sanità sul prelievo dei 10 milioni di euro dal fondo pensioni per il pagamento di stipendi pubblici e tredicesime di fine anno.

Non è un mistero che il sistema previdenziale sammarinese abbia necessità di forti correttivi. Sono anni che se ne parla, dati alla mano – dichiara Libera in una nota -. Rappresenta un tema che a ogni finanziaria conquista le prime pagine dei giornali visto il valore impressionante, in termini di milioni di euro, dello sbilancio che ogni anno il Bilancio dello Stato deve affrontare, anche perché la nostra legge previdenziale prevede in maniera specifica questo impegno. Qualcuno ha memoria delle polemiche infinite che suscitavano gli sbilanci previdenziali della categoria dei commercianti e degli artigiani? Dal 2011 una legge dello Stato ha acceso un apposito capitolo di bilancio per trasferire alla previdenza quanto necessario – aggiunge il partito di opposizione -. Da qualche anno anche il fondo previdenziale dei dipendenti ha cominciato ad entrare nella curva del disavanzo. I motivi sono chiari a tutti: aumento del numero dei pensionati, aumento dell’aspettativa di vita della popolazione, un numero di lavoratori attivi non più in grado di sostenere il pagamento delle prestazioni ai pensionati”.

Secondo Matteo Ciacci e compagni, il comunicato emesso della segreteria alla Sanità a seguito delle dichiarazioni del segretario della Confederazione sammarinese del lavoro, Giuliano Tamagnini che, in qualità di membro del Consiglio per la Previdenza, ha stigmatizzato la decisione di utilizzare le riserve tecniche previdenziali per poter pagare le pensioni del mese di dicembre, “è un chiaro segnale di difficoltà del governo, che invece di assumersi le proprie responsabilità sul fatto e il non fatto, continua a guardare indietro nel tempo e ad attaccare gli avversari politici in modo sconsiderato, utilizzando minacce e dichiarazioni artatamente distorte”.

Le somme riportate dal comunicato e relative al disavanzo del fondo pensioni dipendenti degli anni 2017, 2018 e 2019, “sono state coperte, anno per anno, dagli attivi della gestione finanziaria delle somme investite, in varie forme e modalità, dal Consiglio per la Previdenza (riserva tecnica) – manda a dire Libera -; quindi con le stesse modalità con le quali si è deciso di procedere per il 2020”. La differenza sostanziale di quest’anno “è che, come ha ricordato anche il direttore amministrativo dell’Iss, la pandemia da Covid-19 ha determinato una forte contrazione dei contributi previdenziali e di conseguenza ha inciso ancora più negativamente sul bilancio previdenziale che registrerà un disavanzo molto più alto del previsto” e “al quale non sarà possibile far fronte con i soli attivi della gestione finanziaria delle riserve tecniche ma con un contributo importante, circa 10 milioni, dell’ammontare delle riserve stesse”.

Su questo aspetto la forza politica di minoranza afferma di concordare con quanto dichiarato dal segretario generale della Cdls, Gianluca Montanari: “È un atto dovuto utilizzare la riserva tecnica accumulata durante gli anni di massimo fulgore economico per pagare le pensioni. Ed è la sua giusta finalità, anche in futuro, accompagnando ad esempio la prossima riforma pensionistica. Oggi è stata adottata una soluzione tampone. E forse non sarà neanche finita lì. Invito il governo a fare chiarezza affinché non si ripetano situazioni simili”.

Il segretario di Stato per la Sanità, Roberto Ciavatta, minaccia di costituirsi parte civile, ma Libera non si dimentica affatto del fatto che “lo stesso Ciavatta ha istituito una commissione amministrativa, con delibera del Congresso di Stato del 18 maggio 2020, con il compito di svolgere approfondite verifiche sulla gestione amministrativa dell’Iss” e “al suo interno, per cercare di velocizzare questa attività di audit, Ciavatta ha inserito anche l’ex direttore generale pro-tempore dell’Iss, Francesca Mularoni che, anche se ingaggiata per solo un mese e mezzo, avrebbe dovuto già avere in chiaro tante cose: a distanza di 6 mesi non è dato sapere nulla sugli esiti di questa attività che è costata ai contribuenti 45mila euro”.

“Se sono state trovate irregolarità si proceda con le denunce in Tribunale e se la faccia finita con le minacce sugli organi di informazione”, dice a chiare lettere Libera al segretario di Stato per la Sanità.

Ma non termina certo qua la tirata di orecchie del partito di opposizione a Ciavatta: “La cosa drammatica in tutto questo è il tentativo maldestro del segretario Ciavatta e del governo di imputare alla gestione passata una chiara e limpida mancanza della sua attività politica: cosa aspetta a fare le riforme necessarie? Lei ha perso un intero anno sapendo benissimo quale era la situazione dei conti previdenziali, avendo anche nel cassetto un progetto di riforma già pronto, tra l’altro predisposto grazie al contributo di consulenti che, a quanto ci risulta, sono stati ingaggiati anche dalla sua segreteria”.

La previdenza è una delle riforme strutturali che il nostro Paese deve saper affrontare in tempi rapidi e con modalità di confronto e di responsabilità il più ampio possibile – asserisce infine Libera -. Ne va della credibilità dello Stato e della politica in generale, ne va del futuro di tutti noi”.

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