Altrove, si sa, il sistema più diffuso per evadere l’Iva è la frode carosello.
La frode carosello richiede una complessa organizzazione fatta di società fantasma intestate a prestanomi che non hanno nulla da perdere e deve disporre di specialisti nel far girare le carte fra un certo numero di Paesi.
A San Marino, no.
A San Marino è tutto più facile.
A San Marino la Monofase (cioè l’equivalente dell’Iva), basta semplicemente non pagarla. Punto e basta. Più semplice di così?
Un certo numero di soggetti – persone giuridiche e, forse, anche persone fisiche – hanno seguito questa strada.
In quanti?
Non si sa. Si sa l’ammontare complessivo del mancato versamento: 170
milioni di euro. Come dire che ogni sammarinese – neonati compresi – ha frodato il proprio fisco per euro 5300
euro.
Un fatto da Guinness dei primati.
Sia il precedente Segretario alle Finanze, ora agli Esteri, Pasquale
Valentini, sia l’attuale, Claudio
Felici, non paiono avvertire il dovere di recuperare da subito e con ogni mezzo il mancato introito, dato che fanno parte di un governo che è costretto a racimolare risorse con nuove imposte (esempio patrimoniale) o imboccando la strada sciagurata del debito pubblico (accordo Rothschild).