San Marino. Furti, banda di albanesi con basista interno. Antonio Fabbri

San Marino. Furti, banda di albanesi con basista interno. Antonio Fabbri

Furti, banda di albanesi con basista interno. Caso in Tribunale

Antonio Fabbri

Diversi episodi di furto e tentato furto a fine estate del 2017 avevano portato all’arresto di un 33enne cittadino albanese che poi venne scarcerato, dietro pagamento di una cauzione di 2.000 euro. Elson Guri, questo il nome dell’uomo, è stato quindi rinviato a giudizio e ieri il suo caso è stato discusso davanti al giudice Roberto Battaglino. Se una persona è finita a giudizio con l’accusa di furto, è tuttavia emerso dalle indagini e durante il dibattimento che a mettere a segno una serie di furti in quel periodo era una banda di almeno tre persone, tutte di origine albanese, che hanno agito prevalentemente nel Castello di Fiorentino. accanto a dei tentativi di furto avevano colpito in due abitazioni, sottraendo gioielli, monete, orologi e anche capi dia abbigliamento di pregio.

È inoltre emerso dal processo, in particolare dall’audizione del tenente della Gendarmeria, Stefano Bernacchia, che la banda poteva contare sulla collaborazione di un basista interno. Le indagini si erano concentrate anche su quest’ultimo, un connazionale dei membri della banda residente sul Titano, nei confronti del quale tuttavia non era stato possibile accertare quelli che sono quindi rimasti dei sospetti.

E’ apparso comunque assodato che, seppure non individuato concretamente, un basista interno alla Repubblica ci fosse. Altro dato emerso è che la banda poteva disporre di diverse auto intestate a terze persone, tra cui un sammarinese. Auto che venivano cambiate ogni volta rendendo così difficile risalire, anche attraverso l’uso delle telecamere di sorveglianza, a chi le utilizzava. 

Al termine del processo di ieri, davanti al procuratore del fisco Roberto Cesarini e all’avvocato difensore d’ufficio Antonio Masiello, il giudice Battaglino ha condannato l’imputato a due anni e mezzo di prigionia, alla multa a giorni pari a 300 euro e ha disposto l’incameramento della cauzione di 2.000 euro.

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