San Marino. Gabriele Gatti: “bisogna rallentare. L’accordo di associazione UE”

San Marino. Gabriele Gatti: “bisogna rallentare. L’accordo di associazione UE”

L’informazione di San Marino, Gabriele Gatti: “bisogna rallentare. L’accordo di associazione UE”. Fatto

Sarà un caso, ma a un certo punto della legislatura le forze di opposizione hanno iniziato a sostenere che bisognava frenare sull’Accordo di Associazione Ue

Con i suoi interlocutori Gabriele Gatti parla anche delle strategie che, a suo parere, la Banca Centrale dovrebbe mettere in atto nel settore bancario e finanziario e sulla politica che in questo settore si dovrebbe portare avanti. In sostanza per Gatti ci vorrebbe il controllo direttamente a San Marino della Banca d’Italia. In questo modo l’Italia stessa sarebbe tranquillizzata, sempre a suo dire, da un controllo diretto sui soggetti vigilati sammarinesi, e in cambio il Titano dovrebbe diventare una zona franca per Basilea4, sfuggendo così ai parametri internazionali che stanno alla base dei sistemi bancari dei paesi dell’Eurozona. Insomma, una sorta di off-shore calmierato 4.0.

“Questo, allora, da una parte normalizza veramente la situazione, perché vengono loro a controllarci – dice Gatti – In seconda istanza loro hanno un vantaggio ad avere a San Marino un sistema che funziona e che magari non è tenuto ad aderire a Basilea4”.

Il giochino di una volta, insomma. Ma per attuare questa strategia cosa serve? E’ lo stesso Gatti a dirlo al suo interlocutore. “Per fare questo bisogna rallentare, e questo è già stato fatto, questo stupido accordo con l’Unione europea di associazione…”

Ed è stato rallentato come? Difficile dirlo, ma delle considerazioni su quanto accaduto si possono fare. Infatti, sarà un caso, ma tutte le opposizioni, anche i partiti che quando erano in maggioranza hanno portato avanti l’Accordo di Associazione come la Dc e il Psd, ad un certo punto, più o meno a metà dello scorso anno, hanno iniziato a sparare contro l’attività che il Segretario agli esteri Renzi stava portando avanti a Bruxelles: contro gli incontri in Europa e contro quelle che definivano “fughe in avanti”, in un coro di “non sappiamo cosasi va a firmare”, quando invece oltre ai riferimenti periodici in Commissione Esteri, erano in corso serate pubbliche per illustrare le peculiarità dell’intesa. La crisi di Governo, poi, come rileva la stessa Segreteria agli Esteri, il percorso di associazione all’Ue lo ha rallentato di certo.

Esattamente, ma di sicuro casualmente, come ha auspicato, con i suoi interlocutori, Gabriele Gatti.

 

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