San Marino. Gdc: “Trovare insieme la giusta unità per uno scatto propulsivo verso l’Accordo con l’Ue e le riforme”

San Marino. Gdc: “Trovare insieme la giusta unità per uno scatto propulsivo verso l’Accordo con l’Ue e le riforme”

“Trovare insieme, nel rispetto delle dimensioni richiamate, la giusta unità per uno scatto propulsivo verso l’Accordo di Associazione e le riforme che sono le sfide che dobbiamo cogliere per rispondere alle esigenze che il Paese manifesta”.

Così i Giovani democratico cristiani di San Marino rinnovano l’appello alla classe politica sammarinese di compiere “uno scatto in avanti” e iniziare ad avere “una maggior capacità di visione per incanalare la Repubblica nella giusta prospettiva”.

Il discorso di insediamento del presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella, tenuto nei giorni scorsi alle Camere, dichiara in un comunicato il movimento giovanile del Partito democratico cristiano sammarinese, “ci ha offerto numerosissimi spunti di riflessione validi anche per il contesto sammarinese: concetti chiave che desideriamo utilizzare come bussola del nostro agire politico, che rafforzano il nostro richiamo e che specialmente negli ultimi mesi ci hanno permesso di tenere la barra dritta di fronte ad una generale confusione della classe politica, non solo nel nostro Paese, ma in tutta Europa”.

“Mattarella parla anzitutto della necessità di ‘costruire il Paese’ (nel suo caso, l’Italia) all’indomani della pandemia. Una sfida che il nostro popolo condivide con quello italiano e che vede impegnati i cittadini sammarinesi, chiamati a ripercorrere in un certo senso le orme delle generazioni che li hanno preceduti”, rimarcano i Gdc.

“Abbiamo iniziato quest’ultima legislatura con un Paese in forte difficoltà, messo ulteriormente all’angolo anche da una mala gestione della cosa pubblica lasciata in dote dal governo precedente, e che nel giro di poco tempo si è trovato a dover fare i conti con una pandemia di portata globale – si legge nella nota -. Va riconosciuto al nuovo esecutivo il merito di aver cercato di dare a San Marino lo slancio necessario per uscire dalla situazione di empasse in cui si era trovato, riconquistando con un grande sforzo credibilità a livello internazionale, offrendo attraverso il debito estero una sponda di liquidità alla nostra Repubblica per avviare finalmente quel percorso di riforme a lungo rimandato, dotando, ad esempio, innanzitutto il nostro Tribunale di meccanismi di funzionamento della giustizia al passo con i tempi e in grado di porci sullo stesso piano dei più importanti Paesi democratici”.

Inoltre, i Giovani democratici cristiani di San Marino rimarcano che “ora questo sforzo di costruzione può trovare adeguato impulso solo attribuendo valore e centralità all’accordo di Associazione con l’Unione europea, pietra fondante di qualsiasi percorso di riforma che il nostro Stato desidera intraprendere e obiettivo al quale noi giovani del Pdcs crediamo che si debba dare urgentemente concretezza”.

Un accordo “destinato a farci compiere quell’ulteriore salto di qualità capace di proiettarci finalmente in un orizzonte di portata internazionale; da anni San Marino è costretta a galleggiare in una sorta di limbo, in una situazione ibrida che ci costringe a giocare con le stesse regole dettate all’Unione europea, senza però poter cogliere le enormi opportunità che la stessa Ue è in grado di offrire”.

“Ma pensiamo, per contro, anche ai riflessi negativi che questo status ha avuto fino ad oggi in campo sanitario o sulle risorse economiche, come quelle necessarie per le grandi opere o per l’ammodernamento tecnologico, risorse alle quali non abbiamo potuto attingere – asseriscono i Gdc -. Ringraziamo naturalmente il segretario Beccari e tutto il team negoziale, e anche i governi che nel tempo si sono succeduti, per aver lavorato affinché la bozza di accordo potesse prendere forma. Ora però, perché quel lavoro non vada sprecato, è necessario compiere lo scatto in avanti decisivo per giungere finalmente alla chiusura del cerchio”.

Successivamente i Giovani democratici cristiani di San Marino si allacciano al secondo concetto chiave del discorso di Mattarella, che è quello della dignità: “Dignità è un termine che la politica in alcuni contesti sembra aver dimenticato e che dovrebbe cercare di riconquistare. Dignità significa anzitutto disporre di una visione chiara e trasparente su quella che dovrebbe essere la direzione verso la quale muovere il Paese e il resto del mondo. Ma dignità significa anche saper ascoltare e comprendere le esigenze dei cittadini e quindi rimboccarsi le maniche per affrontarle laddove possibile; dignità, per usare le parole dello stesso Mattarella, accanto alla sua dimensione sociale ha un ‘significato etico e culturale che riguarda il valore delle persone e chiama in causa l’intera società’. Dalla dignità della politica passa necessariamente il rilancio della politica stessa e quindi quella che noi giovani consideriamo una priorità, ovvero la salvaguardia della democrazia. Un esercizio che investe ogni sfera della nostra vita, dall’economia alla società, dalla giustizia all’informazione”.

“La situazione che stiamo vivendo impone spesso soluzioni rapide, innovative, capaci di lungimiranza rispetto alla complessità dei problemi e non vincolate solo a interessi particolari. Per questo il presidente Mattarella ha sottolineato l’importanza di vigilare sul funzionamento del sistema democratico e ha indicato nel ‘doveroso rispetto delle regole di formazione delle decisioni, nella discussione e nella partecipazione’, i caratteri dell’autentica democrazia”, chiosano i Gdc.

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