San Marino. Giustizia, Augusto Michelotti a Rete: “Sappiamo che vi scoccia tanto”

San Marino. Giustizia, Augusto Michelotti a Rete: “Sappiamo che vi scoccia tanto”

“Bisogna anche saper vincere, chi lo fa nel rispetto dell’avversario vince due volte, ma qui ci vuole classe, non sguaiato ciabattame da osteria”.

Reagisce così Augusto Michelotti alle polemiche dopo il voto di Iro Belluzzi, consigliere di Noi per la Repubblica, che ha votato contro le direttive della maggioranza all’interno dell’ultimo Consiglio Giudiziario Plenario per poi presentare le dimissioni dalla Commissione Affari di Giustizia.

“Venerdì 17 luglio 2020, leggo su Repubblica.sm, il giornale di Rete di cucuzziana memoria, uno strampalato articoletto che la redazione ha pensato bene di mettere addirittura in prima pagina con un titolo tanto altisonante quanto fuori luogo: ‘L’Iro funesto, il nostro Achille eroe di Omero’ – spiega in una nota il membro di Area democratica (corrente interna a Sinistra socialista democratica) ed ex segretario di Stato per il Territorio -. Non sono e non voglio fare l’avvocato difensore di nessuno, tantomeno di Iro Belluzzi che ritengo persona capace di difendersi eventualmente benissimo da solo, ma penso che un certo tipo di pseudo-satira fatta da chi è al potere per unicamente denigrare, sia un atteggiamento di uno squallore deprimente, una caduta di stile che forse può permettersi, altrettanto scorrettamente, chi è all’opposizione come Rete e altri hanno fatto fino a sei mesi fa, forse ci si abitua a essere scorretti, ma quando si è al governo si dovrebbe essere altro”.

E ancora: “Purtroppo per Rete, per una volta, un alleato non si è allineato agli ordini di scuderia (come invece hanno fatto loro) ma ha messo in funzione il proprio cervello esprimendo, con un voto contrario alla sua stessa maggioranza, la propria opinione. Non voglio stare a sindacare o giudicare tale operato, voglio solo far notare lo squallore di chi, sentendosi padreterno in terra e facente parte di maggioranza bulgara, invece di manifestare chiaramente il proprio disappunto, tende a gettare discredito nascondendo la propria stizza con una malcelata rabbia mascherata da ironia”.

Stoccata di Michelotti a Rete: “L’abbiamo capito tutti che vi scoccia tanto e vi brucia nel lato B quello che è successo, quello che magari in qualche altra occasione avreste voluto fare voi ma che, in ossequio all’accordo con mamma Dc, alla quale vi siete legati con un cordone ombelicale dal quale non potrete staccarvi più, non avete mai avuto il coraggio di fare. Ma state attenti, quel cordone è attorcigliato attorno al vostro collo e basterebbe uno strattone della ‘mamma’ per far sparire Rete soffocata dalle spire della Sfinge strangolatrice”.

Ritenuti sempre da Michelotti “puerili quanto inopportuni i riferimenti ad Albione che nulla c’entra nelle fila del discorso, se non per gratificare il bisogno di fare dotte citazioni che non fanno ridere ma che tanto piacciono all’autore del libello quotidiano”.

“Squadra bianca e squadra rossa, 42+2 contro 16Covid-19) quello che definivate il peggior governo degli ultimi trent’anni affrancando così i governi di Gattiana memoria negli anni euforici degli Stolfi, dei Podeschi e tanti altri che tanto lustro hanno dedicato ai loro conti correnti e tanto danno hanno dato al Paese e non solo morale e d’immagine ma anche economico (la crisi vera è cominciata in quegli anni, nonostante stessimo bene…)”.

Michelotti conclude con un detto: bisogna anche saper vincere, chi lo fa nel rispetto dell’avversario vince due volte, “ma qui ci vuole classe non sguaiato ciabattame da osteria. Meditate gente, meditate”.

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