La seduta del Consiglio si è aperta con la lettura, da parte della Reggenza, della lettera inviata da una maggioranza dei magistrati al segretario generale del Consiglio d’Europa in cui si esprimono preoccupazioni sull’approvazione della legge riguardante la nuova composizione del Consiglio giudiziario.
La lettera dei giudici e del dirigente del Tribunale della Repubblica di San Marino al segretario generale del Consiglio d’Europa, riporta San Marino News Agency nel proprio dossier sui lavori consiliari di ieri al Kursaal, è stata commentata dal segretario di Stato per la Giustizia, Massimo Andrea Ugolini: “Una lettera pesante, molto pesante, con tante inesattezze e per come la vedo io parziale. Rappresenta solo una piccola parte rispetto al vulnus generato”.
L’origine di quel vulnus, secondo Ugolini, è da ricercare “nella revoca del magistrato dirigente” con cui “si sono generate una serie di astensioni e ricusazioni a catena che hanno mandato in stallo il Tribunale. Quell’atto di revoca ha fatto saltare tutti quegli schemi e quel delicatissimo confine tra magistratura e politica”.
“Ci sono bassezze che da alcuni magistrati non mi sarei mai aspettato – ha aggiunto il segretario di Stato per la Giustizia -. Magistrati di questa Repubblica che scrivono al Consiglio d’Europa: un atto forte che non solo scavalca la politica, ma anche tutti i rimedi interni che il nostro ordinamento prevede”.
“Mi viene da chiedere: perché nella lettera non viene fatto riferimento alla ‘legge Guzzetta’? Le minacce a questo Paese non piacciono: questo governo ha la volontà che tutti i processi arrivino a conclusione, ‘Conto Mazzini’, ecc.”, si è infine domandato Ugolini.
Leggi il resoconto integrale sul primo giorno della sessione consiliare al Kursaal
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