San Marino. Gli effetti negativi della black list: 200 aziende chiuse dal 2009 a oggi. Corriere Romagna

San Marino. Gli effetti negativi della black list: 200 aziende chiuse dal 2009 a oggi. Corriere Romagna

Corriere Romagna: Gli effetti negativi. Il periodo peggiore va dal 2010 a oggi /
Quindici anni di lista nera
Le imprese pagano il conto
Duecento hanno chiuso
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Trenta aziende si sono trasferite in Italia In quattrocento non hanno mai aperto

SAN MARINO. Almeno 30 aziende sammarinesi sono state costrette, dal 2010 ad oggi, a chiudere l’attività sul Titano e a trasferirsi in Italia per superare l’ostacolo della black list: circa 400 quelle che, nell’ultimo lustro, avrebbero preferito aprire a San Marino ma sono state convinte a farlo oltreconfine, tra Rimini e Pesaro, per evitare rogne col Fisco. Questo, collegato, alla crisi, ha messo fuori gioco circa 200 società dal 2009 ad oggi, anche se le cifre dell’ufficio di Statistica raccontano una realtà ancora più neria 1.100 le aziende chiuse dal dicembre del 2009 al 2013. Erano 6.300 le imprese allora, sono 5.184 oggi. Eccoli i numeri della scia di sangue che la black list ha lasciato dietro di sè da quando il decreto Tremonti mise il Fisco alle calcagna di chi faceva affari con San Marino. «Ora basta alibi, si pensi al rilancio», grida la Cdls. Ora ripartiamo dalle competenze, dice invece il terzo sindacato, l’Usl. «Il Governo – scrive la Cdls – deve cambiare decisamente passo sui temi dello sviluppo e dell’occupazione. L’obiettivo della crescita deve essere l’imperativo al centro dell’agenda politico-istituzionale (…)


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